La Corte Suprema statunitense ha emesso la sentenza riguardo la presunta immunità invocata dall’ex presidente Donald Trump riguardo ai disordini di Capitol Hill e per i quali il tycoon è stato chiamato a rispondere di 4 capi d’accusa. Tra questi anche il ritrovamento delle carte segrete trovate nel suo resort di Mar-a-Lago e per il tentativo di ribaltare il voto in Georgia.
La Corte ha stabilito che Donald Trump gode di “immunità presuntiva” per gli atti ufficiali compiuti in qualità di presidente ma allo stesso tempo ha sottolineato che non è immune da “atti non ufficiali”. E “non tutto ciò che fa il Presidente è ufficiale”. “Il Presidente non è al di sopra della legge”. “Ma con il nostro sistema di poteri separati, il Presidente non può essere perseguito per aver esercitato i suoi poteri costituzionali fondamentali, e ha diritto almeno a un’immunità presuntiva dall’azione giudiziaria per i suoi atti ufficiali”.
Difficile che, dopo l’attuale sentenza, si possa avviare un iter per porlo sotto accusa sui restanti capi che non prevedono l’immunità e prima della data del voto di novembre.
La sentenza arriva con sei voti a favore, quelli dei giudici conservatori, e tre contrari. Immediato il commento di Trump che su Truth ha dichiarato “Grande vittoria per la nostra costituzione e la democrazia. Orgoglioso di essere americano!”.