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La famosa guida ristoranti assegna molti riconoscimenti alla cucina italiana, ma qualcuno, nonostante la visibilità, perde.
Stelle Michelin cadenti sulla cucina italiana. Nell’edizione 2018 della Guida Rossa la nostra cucina si conferma la seconda più stellata al mondo, dopo quella francese con 356 locali stellati (erano 343 nell’edizione 2017). La vera novità è l’ingresso di un nuovo nome dell’olimpo dei ristoranti a Tre stelle della Penisola, che diventano nove su poco più di un centinaio in tutto il mondo. A ottenere il massimo riconoscimento è Norbert Niederkofler del St. Hubertus a San Cassiano il Val Badia.
Stelle Michelin: la Guida Rossa 2018
I Tre stelle Michelin del nostro Paese diventano così nove, grazie alla conferma degli altri nomi eccellenti. Eccoli:
Massimo Bottura dell’Osteria Francescana di Modena,
Niko Romito del Reale Casadonna a Castel di Sangro (Aq),
Massimiliano Alajmo delle Calandre a Rubano (Pd),
Giovanni e Nadia Santini del ristorante Dal Pescatore a Canneto sull’Oglio,
Enrico Crippa del Duomo di Alba,
Heinz Beck della Pergola a Roma,
Annie Feolde dell’Enoteca Pinchiorri,
fratelli Cerea di Da Vittorio a Brusaporto.
Due stelle, cadono Cracco e Sadler
Nell’elenco a due stelle Michelin si aggiungono tre nomi nuovi – Alberto Faccani del Magnolia di Cesenatico, Matteo Metullio de La Siriola a San Cassiano e Andrea Aprea del Vun a Milano – ma a far rumore è soprattutto la caduta di due mostri sacri della nostra cucina: Claudio Sadler e Carlo Cracco che perdono la seconda stella.
Sadler risponde via Instagram: «Oggi ho perso il primato di permanenza delle due stelle continuative di Milano, 14 anni, si torna a una stella, un incidente di percorso. Siamo al pronto soccorso, ma guariremo presto, prometto!! Un po’ di amaro in bocca, ma accetto con serenità il giudizio degli ispettori della Michelin, noi continueremo a lavorare e a migliorarci!! Grazie a tutti gli amici che hanno espresso la loro solidarietà, mi spiace anche per Carlo Cracco che credo viva la mia stessa sensazione». Per Cracco pesa lo spostamento in Galleria Vittorio Emanuele, perché i cambiamenti vengono solitamente penalizzati dalla Guida.
Nuove stelle Michelin 2018
Milano compensa le perdite, però, con quelli che conquistano invece la prima stella: Matias Perdomo del Contraste, Eugenio Boer dell’Essenza e Roberto Conti di Trussardi alla Scala. Con loro a ottenere la prima stella sono:
Maurizio Bufi, Villa Giulia di Gargnano
Adriano Baldessarre, Tordomatto di Roma
Manfred Kofler, Culinaria a Tirolo
Luciano Villani, Locanda del Borgo di Telese Terme
Riccardo Di Giacinto, All’Oro di Roma
Cristoph Bob, Refettorio a Conca dei Marini a (Salerno)
Luigi Tramontano, La Serra di Positano
Alberto Sparacino, Conquibus a San Gimignano
Umberto Di Martino, Florian Maison a San Paolo d’Argon (Bg)
Francesco Brutto, Undecesimo Vineria a Treviso
Andrea Larossa, Larossa di Alba
Fabrizio Borraccino, Il Poggio Rosso a Castelnuovo Berardenga (Si)
Andrea Ribaldone, Osteria Arborina nella Langhe (aperto appena da nove mesi )
Marcello Corrado, Osteria Perillà a Castiglione d’Orcia
Alessio Longhin, Stube Gourmet
Davide Pezzuto, D. One, Roseto degli Abruzzi
Eugenio Boer, Essenza, Milano
Donato Ascani e Enrico Bartolini, Glam di Venezia
Raffaele Lenzi e Andrea Berton, “Berton al Lago”
Fabio Ciervo, Terrazza a Roma
Premi speciali
Tra i premi speciali del 2018 vanno segnalati:
Premio speciale servizio di sala 2018 al ristorante Meo Modo – nella persona del direttore di sala Andrea Salvatori – di Chiusdino (Si) dello chef Andrea Mattei.
Premio “qualità nel tempo” a Al Gambero di Calvisano (Bs), una delle stelle più longeve, stella dal 1989.
Premio “Giovane chef dell’anno” ad Alessio Longhini, Stube Gourmet di Asiago (che riceve anche la prima stella).
Fonte: Business People
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