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Luigi De Siervo e Giuseppe Vegas più che probabili guide del nuovo calcio italiano
Lo spoil system è arrivato anche in Serie A: Giuseppe Vegas, numero uno uscente della Consob ed ex viceministro del governo Berlusconi sarà nominato presidente; Luigi De Siervo, ex animatore della Leopolda uscito dal Giglio magico, ma vicino al centro sinistra, passerà dalla guida di Infront alla poltrona di amministratore delegato della Lega.Se non ci saranno ribaltoni dell’ultimo minuto saranno loro due a traghettare il disastrato calcio tricolore verso il futuro.
Dopo settimane di trattative i club di Serie A sono arrivati a un accordo che dovrebbe garantire al meglio i loro interessi ed evitare il commissariamento. Anche alla luce dell’entrata in vigore del nuovo statuto. Il presidente avrà infatti un mandato politico: avrà il compito di dialogare con la Federazione e il Coni oltreché rapportarsi con il governo. Un compito che Vegas conosce bene dopo essere stato tanti anni a capo di un’authority come la Consob. Insomma se l’obiettivo era quello di trovare un uomo capace di dialogare con le istituzioni, l’ex viceministro è sicuramente la figura ideale.
Così come Luigi De Siervo: il figlio del presidente emerito della Corte costituzionale Ugo è stato un renziano della prima ora salvo poi uscire dal Giglio magico. Qualcuno teme che il segretario del Pd, Matteo Renzi, possa mettere un veto al suo ingresso in Lega, ma ai suoi amici De Siervo confida che l’ex premier non sarà un problema.
D’altra parte scorrendo la rosa dei candidati alla poltrona di capoazienda della Confindustria del pallone, la figura di De Siervo è quella che più si avvicina ai desiderata dei club. Soprattutto di quanti, Torino e Napoli in testa, spingono per la rottura della trattativa con le pay tv in favore del canale di proprietà. In quest’ottica serve un manager che conosca la televisione e sappia creare un nuovo prodotto canale. Nella rosa dei candidati alla carica di amministratore delegato ci sono un banchiere, Marzio Perrelli di Hsbc, un uomo di marketing come Sami Kahale che a fine novembre lascia Procter&Gamble e due esperti di tv: l’ex ad di Sky – ora a Virgin Media – Tom Mockridge e De Siervo. C’era anche Vincenzo Novari, l’uomo che lanciò Tre Italia, ma si è chiamato fuori da solo.
Mockridge ha due problemi: costa troppo e nonostante una moglie italiana parla solo inglese. Per la Serie A sarebbe un salto troppo grande. Perrelli è un grande appassionato di sport e non ha mai nascosto di essere interessato a un ruolo attivo, ma è considerato molto vicino al presidente del Coni, Giovanni Malagò: in questo momento di tensione, il rapporto non gioca a suo favore e difficilmente avrebbe i voti dei club. Kahale è un uomo di marketing esperto, ma fino al 2021 la Lega ha un contratto con Infront che sul fronte della comunicazione e delle sponsorizzazioni ha pochi rivali.
Insomma tutto spinge nella direzione di De Siervo che dopo aver bucato il bando di gara di giugno si è ripreso vendendo – bene – i diritti tv all’estero, ma soprattutto presentando alle squadre italiane un progetto di sviluppo televisivo convincente. I club gli hanno chiesto di accelerare e lui non si è fatto trovare impreparato: ha un accordo di massima con un partner industriale (con ogni probabilità Discovery Channel) e ha già incontrato diversi potenziali investitori pronti a scommettere su un prodotto da rivendere a diverse piattaforme. Tra loro potrebbe esserci anche l’ex ad di Infront Marco Bogarelli a Sportbusiness ha detto: “Prima i possessori dei contenuti avevano due o tre clienti al massimo, adesso non ti servono più i network per raggiungere il consumatore finale. Puoi portare direttamente a lui il tuo prodotto e lui può scegliere quando e come e può interrompere il servizio in ogni momento. In questo modo si tagliano i costi del passato”.
Tradotto: la nomina di De Siervo in Lega servirà anche come monito a Sky e Mediaset. Se a inizio 2018, non presenteranno un’offerta da almeno 950 milioni di euro per trasmettere la Serie A, i club si rivolgeranno direttamente ai consumatori attraverso piattaforme tv e Ott.
Fonte: Business Insider Italia
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