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Il presidente del Consiglio ha detto che la prossima legislatura dovrà concentrarsi sulla riduzione del debito pubblico, non dilapidando i risultati raggiunti né scardinando quanto fatto sul fronte pensionistico e fiscale. Moscovici: sfondare il limite del 3% sul rapporto deficit-Pil non è una buona idea
(MilanoFinanza)”L’Italia attraversa una fase in cui è necessario coraggio e fiducia”. Così il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, all’inaugurazione dell’anno accademico della Luiss. “Abbiamo ridotto il nostro deficit che nell’anno appena concluso si è attestato al 2%. Dobbiamo partire dalla consapevolezza che questi sacrifici non possono essere dilapidati. Sarebbe irresponsabile”, ha aggiunto.
E quando si parla della prossima legislatura “guai a dimenticare tra gli obiettivi uno dei più importanti: passare dalla stabilizzazione del debito pubblico, da una sua leggerissima flessione a una fase di riduzione graduale, sostenibile ma progressiva. Questo deve essere uno degli obiettivi fondamentali”, ha rimarcato, sottolineando che “se ne parla poco, ma deve essere uno degli obiettivi fondamentali del nostro Paese”. Non è quindi questo il tempo di “scardinare i pilastri del nostro sistema, dai pilastri del sistema pensionistico a quelli del sistema fiscale. Non è il tempo delle cicale, ma dell’investimento sul futuro”.
C’è ancora molto da fare anche sul lavoro. L’Italia, ha osservato Gentiloni, ha raggiunto livelli occupazionali che sono i più alti da quando si fanno statistiche, “anche se sappiamo che sull’occupazione abbiamo molto da recuperare”, ha ammesso il premier che non ha paura dell’instabilità politica. E’ fiducioso. “L’Italia nonostante il cambio dei governi è uno dei Paesi più affidabili. Alla frequenza dei cambi di governo non ha corrisposto un andamento altalenante delle scelte in politica estera ed economica a danno degli investitori. Siamo un Paese che merita fiducia da parte nostra e da parte degli italiani”, ha detto, rammentando che l’Italia sarà impegnata nei prossimi anni a rafforzare il modello di Europa: “ci sono tutte le condizioni perché svolga al suo meglio il suo ruolo in Europa”.
E’ anche il momento di investire in Italia e in particolare nel Mezzogiorno. La crisi ha, d’altra parte, lasciato ferite che non si sono rimarginate, quindi “dobbiamo lottare più di prima per favorire l’inclusione”. Bisogna lavorare sui livelli salariali “che non sono cresciuti abbastanza. Abbiamo bisogno di coraggio e fiducia. Stiamo cercando di investire, pur con risorse limitate, nella qualità e nel futuro del capitale umano”, ha incalzato il presidente del Consiglio. “Dobbiamo lavorare non meno ma più di prima per contrastare la povertà, per fornire occasioni di lavoro ai giovani”, ha concluso, convinto che l’investimento sul capitale umano e sulle conoscenze sia “sempre più decisivo per le nostre società e per il futuro delle nostre economie per il lavoro”.[:]