[:it]L’offerta di Gip meglio dell’ipo, si chiude a 1,98 miliardi di euro. Azionisti convinti nella notte dal rilancio degli americani. Oggi torna a riunirsi il cda per formalizzare la decisione e interrompere l’iter di quotazione. Closing l’11
(MilanoFinanza) Il rilancio di Global Infrastructure Partners ha convinto gli azionisti di Italo. La decisione è arrivata a pochi minuti dalla mezzanotte, termine ultimo per l’accettazione dell’offerta, aumentata da 1,9 a 1,98 miliardi di euro, ai quali si aggiungono i 434 milioni di euro del debito. Stamattina si riunirà di nuovo il cda, sospeso nella serata di ieri per lasciare liberi gli azionisti di valutare la convenienza della proposta americana rispetto al collocamento in Borsa, a favore del quale si erano espressi a sorpresa persino i ministri dell’Economia, Pier Carlo Padoan, e dello Sviluppo economico, Carlo Calenda.
Il board prenderà atto della decisione dei soci, e procederà quindi al ritiro sia della domanda di autorizzazione alla pubblicazione del prospetto depositata alla Consob, che di quella per l’ammissione a quotazione delle azioni della società presentata a Borsa
Italiana.
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L’offerta di Gip riguarda il 100% del capitale, con una valorizzazione di 1,94 miliardi. Inoltre, prevede che gli attuali azionisti di Italo incassino il dividendo di 30 milioni di euro sull’esercizio 2017, deliberato dall’assemblea il 19 gennaio scorso, e comprende anche le spese per interrompere il processo di quotazione, calcolate in un massimo di 10 milioni di euro. Tirando le somme, perciò, il controvalore complessivo equity dell’operazione è salito a 1,98 miliardi di euro. Confermata l’opzione per gli azionisti di poter reinvestire fino a un massimo del 25% dei proventi derivanti dalla vendita, alle stesse condizioni di acquisto da parte di Gip. “A tale opzione”, specifica l’offerta del fondo, “possono aderire uno o più destinatari dell’offerta, fermo restando il limite massimo del 25%”.
Il closing, condizionato all’ottenimento del via libera antitrust previsto per legge, è atteso a strettissimo giro, entro l’11 febbraio. Gip è un investitore internazionale specializzato in infrastrutture che gestisce un patrimonio di circa 40 miliardi di dollari. Nel blitz su Italo si è fatto rappresentare da Mediobanca . Non ha partecipazioni in Europa tali da mettere in allarme l’Antitrust: l’unico investimento ferroviario in portafoglio è rappresentato, infatti, dall’operatore australiano Pacific National. Quanto alla futura governance della società, Gip ha chiesto che rimangano al loro posto sia l’ad, Flavio Cattaneo, che il presidente, Luca Cordero di Montezemolo. (riproduzione riservata)[:]