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Un terzo dei circa 1200 shopping Centres esistenti nel territorio USA è attestato di aver chiuso i battenti o è in procinto di.
Con lo svilupparsi degli acquisti online la tendenza americana dello shopping nelle grandi “Mall”, o più comunemente chiamati da noi “Shopping Centres”, sta ormai calando molto rapidamente mietendo non poche vittime. Le Malls rischiano di tramutarsi da centri nevralgici dello shopping, non coltivando una cultura della boutique come è invece intesa in Europa, in scheletri architettonici dispersi nelle periferie. Il simbolo di questi luoghi di culto americani dove puoi trovare assolutamente ogni servizio di cui si necessità, dal fast food, ai brands, negozi di elettronica, estetica e così via dicendo, trasmettendo l’opulenza kitch del consumismo Made in the Usa, dove tutti è sempre e comunque grande, eccessivo, si sta loro malgrado assistendo ad un lento declino di suddetta inclinazione. Un terzo dei circa 1200 shopping Centres esistenti nel territorio USA è attestato di aver chiuso i battenti o è in procinto di. Certamente, una grande spinta a questa inversione di tendenza è stata portata dalla crisi del subprime del 2008. Lo shopping online ha di certo dato la botta decisiva affinché ciò avvenisse. Non una delle grandi catene commerciali che hanno presentato istanza di bancarotta quest’anno, bensì addirittura una ventina. Altre aziende si aggrappano alla zavorra invece, per rimanere a galla di quanto rimane dello shopping outdoor, quali il colosso Macy’s la quale icona è Babbo Natale dell’iconografia degli acquisti Americani natalizi, si è vista costretta ad avviare un piano di chiusura di 100 negozi entro il 2018, per intendersi il 15% del totale. Fa seguiti J.C. Penney, marchio storico esistente dal 1902, fondato in una cittadina del Wyoming, che dovrà abbassare le saracinesche per almeno 138 punti vendita. Sears, marchio perfino antecedente all’ultimo menzionato, risalente a due secoli orsono, ha appena annunciato la chiusura di 60 negozi. Gli analisti ad ogni modo non conferiscono le sole colpe all’e- commerce di cui le Malls sono afflitte. Con Amazon in testa alle vendite online, con una crescita totale dell’11% nel 2016, che equivale ad un valore di mercato di 394,86 mld di Dollari, il 15,5% in più rispetto all’anno precedente. Il picco maggiore ad ogni modo da registrare del 16,5% del 2013. Forti indebitamenti aggiungo crisi al settore degli shopping Centres, investimenti errati compiuti negli anni 90. La crisi dalla quale si è uscito ed il Boom tecnologico sono stati certamente un insieme che hanno dato la spinta a questo fenomeno.
Daniel Mateo Montalcini (contributor)[:]