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Il premier è stato ricevuto nel cortile del palazzo dal presidente francese, come prevede il cerimoniale.
(Il Messaggero) Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte è arrivato fa all’Eliseo,
a Parigi, per incontrare il presidente Emmanuel Macron, in vista del Consiglio Europeo che si terrà a fine giugno a Bruxelles.
L’incontro arriva dopo le tensioni che si sono registrate tra le due capitali sul destino della nave Aquarius, carica di migranti salvati in mare, ora in rotta verso il porto di Valencia, in Spagna, dopo che il governo di Pedro Sanchez ha accettato di accoglierli.
Tra i temi al centro dei colloqui sarà la gestione delle migrazioni, sul quale è «a rischio l’intero impianto dell’Unione Europea», come ha detto il presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani, malgrado i numeri degli arrivi in Italia dal Nordafrica siano in forte calo: secondo Frontex, nei primi quattro mesi del 2018 sono calati a 9.400, tre quarti in meno rispetto allo stesso periodo di un anno fa (tunisini ed eritrei sono le nazionalità principali, che pesano per il 40%). Tuttavia, il caso della nave Aquarius ha scatenato una disputa tra Stati che ha portato a forti tensioni tra Roma e Parigi, anche a causa delle dichiarazioni, criticate anche in Francia, del portavoce di La Republique En Marche Gabriel Attal che ha definito «vomitevoli» le posizioni italiane, tanto che l’incontro tra Conte e Macron per un giorno è apparso in forse.
Tra le proposte che sarebbero sul tavolo, torna l’idea di creare degli hotspot nei Paesi africani, un modo per effettuare le procedure di richiesta di asilo fuori dai confini dell’Ue, anziché dentro. La riforma del sistema comune di asilo, detto di Dublino dal regolamento che lo norma e che scarica sui Paesi di primo arrivo gli oneri legati all’accoglienza dei rifugiati, è sul tavolo da molto tempo a Bruxelles, ma le posizioni dei Paesi Ue sono diverse e finora i tentativi di fare una sintesi non sono riusciti. La proposta di mediazione avanzata dalla presidenza bulgara, che prevede i ricollocamenti obbligatori dei richiedenti asilo solo in casi estremi e con varie subordinate, non è passata nel Consiglio Affari Interni riunitosi a Lussemburgo, per l’opposizione dei Paesi mediterranei, tra cui l’Italia. Nel Consiglio Europeo di fine giugno i capi di Stato e di governo parleranno anche di altri temi, come della riforma dell’Eurozona.
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