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Conte e Salvini rischiano la doppia sconfitta su energia (Total contro Eni) e migranti
(Business Insider) “Gli Stati Uniti stanno diventando un fornitore stabile di petrolio che può arrivare su mercati che altri non possono raggiungere. Quando vediamo turbolenze in Libia o nell’Africa dell’Ovest, il petrolio dagli Stati Uniti sarà il sostituto del futuro”. Parola di Jim Krane, docente in studi energetici alla Rice University del Baker Institute for Public Policy di Houston. E ci vuole proprio l’assenza di ipocrisia di uno statunitense, quando parla di geopolitica e business a essa connesso, per capire che quanto sta accadendo in queste ore al di là del Mediterraneo non sia da catalogare come la rivolta spontanea della Settima Brigata ai comandi del colonnello Al-Kani per la conquista di Tripoli e la, quasi certa, deposizione del governo di Al-Sarraj (sostenuto e riconosciuto da Usa, Onu e Ue), bensì una mossa fondamentale all’interno di un più ampio e complesso Risiko nord-africano.
Dal quale, nemmeno a dirlo, l’Italia rischia di uscire sconfitta. In maniera duplice, oltretutto. Sia sul piano energetico (investimenti e operatività dell’Eni in testa) sia su quello della lotta al traffico di migranti, visto che un’esplosione incontrollata e generalizzata della situazione potrebbe creare i presupposti di un esodo di massa di quelli che sarebbero, a tutti gli effetti, profughi in fuga da una guerra civile.
Quindi, difficilmente respingibili anche in base ai principi “australiani” del ministro dell’Interno. Insomma, al netto dell’accordo per il cessate il fuoco a Tripoli raggiunto ieri sera e tutto da verificare nei prossimi giorni, chi si attendeva una dejà vu del 2011 attraverso lo spread, forse dovrà ricredersi (almeno per ora) ma potrebbe comunque assistere alla versione 2.0 di quell’annus horribilis attraverso un’altra campagna di Libia, simile a quella scatenata sette anni fa da Nicolas Sarkozy in nome e per conto degli interessi di Total e divenuta prodromo e detonatore al tempo stesso di una destabilizzazione dell’area che si è sostanziata proprio nella cosiddetta “emergenza immigrazione”.
Articolo completo: https://it.businessinsider.com/altro-che-cabina-di-regia-in-libia-conte-e-salvini-rischiano-la-doppia-sconfitta-su-energia-eni-in-testa-e-lotta-al-traffico-dei-migranti/[:]