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In questa edizione poca stabilità, molti cani e gatti, un sacco di roba da mettere a posto, parecchio rosa e qualche prodotto vintage.
(Wired) Doveva essere il catalogo del cambiamento, anche in occasione della situazione politica di mezzo mondo, ma è soprattutto quello del disorientamento.
In questi giorni di inizio settembre, come di consueto, sulle vostre cassette della posta, nelle edicole, in forma digitale sul web, praticamente ovunque, arriva il catalogo Ikea versione 2019 e, come già fatto gli scorsi anni, tentiamo qui di analizzarlo un po’ come listino merceologico, un po’ come guida per le nostre abitazioni future, ma anche come oracolo (del resto, con 190 milioni di copie stampate in 50 paesi, vanta una distribuzione pari alla Bibbia).
Ma perché il catalogo del disorientamento? Da almeno vent’anni la copertina del volume Ikea era sempre accompagnata da un titolo, una frase d’impatto che riassumeva in pochissime parole il concept dell’anno. Quest’anno nella cover non vi è nemmeno una parola, solo un’immagine di marmocchi agitati ed evidentemente urlanti che invadono quello che un tempo veniva chiamato il salotto (buono) di casa.
Ecco, ciò che emerge da questa foto è il crollo definitivo di quei confini e di quell’ordine che regnava nelle case novecentesche delle nostre famiglie. Oggi invece è tutto un casino, non esiste più di fatto un’area giorno e un’area notte, una zona studio e una zona relax, i bambini non stanno più nelle loro camerette, le librerie possono diventare credenze, tutto è multifunzionale, mescolato e in continua mutazione. Estendendo questo paradigma del casino imperante, ognuno di voi potrà trovarci significati sociali, politici o filosofici che vuole.
In realtà dai commenti-editoriali presenti in più pagine del catalogo emerge il concetto “Siamo fatti per cambiare”, ma è semplicemente un modo per farci comprare più cose e modificare l’arredo della casa, senza per forza fare un trasloco e cambiare appartamento. La tendenza a cambiare idea continuamente, peraltro, è stata efficacemente sintetizzata nell’inserimento di una gomma per cancellare sulla punta dell’iconica matita disponibile in tutti i negozi dell’Ikea (che quest’anno festeggia il 75° compleanno).
Il catalogo (sempre meno magazine e sempre più catalogo) è stato strutturato in sette capitoli, ognuno dei quali identifica sette diversi modi di vivere, e quindi arredare, il proprio appartamento. C’è la casa oasi dove poter trovare un nido protetto, c’è la casa sostenibile con mille modi per riciclare mobili e oggetti e l’orto sul terrazzo, c’è la casa minuscola che però può diventare ariosa e allegra, quella della famiglia numerosa, quella versatile anche per chi ci lavora e infine quella un po’ più da ricchi (che qui chiamano “eclettica”) piena di roba, con i pezzi più di design (e cari) della linea Stockholm, tessuti di velluto e pouf (novità di quest’anno che viene venduto con pack sottovuoto per non ingombrare durante l’acquisto).
Mai come quest’anno le foto del catalogo con le varie ambientazioni sono così piene di gente: c’è sempre qualcuno, i bambini di cui sopra, ma anche tante altre persone di ogni genere ed etnia, sempre con un’attitudine molto dinamica e figa, anche gli anziani (che nel mondo Ikea di fatto non esistono) sono giovanili. Ma soprattutto per la prima volta è pieno di cani e gatti e quindi ecco proposte un sacco di soluzioni per “i nostri amici a quattro zampe” con un’intera linea (LURVIG) dedicata a loro: dalle casette per gatti al divano Klippan creato apposta per i cani, dal tiragraffi da mettere sulle gambe dei tavoli ai cuscini per cani di piccole dimensioni e così via. Schermata 2018-09-03 alle 15.35.15
Tra i colori che impazza quest’anno nel catalogo Ikea c’è il rosa, tre anni più tardi di quando Pantone nominò il Rose Quartz colore dell’anno e che poi è diventato il Millennial Pink. Sulle prime la cucina in rosa è pure bella, però possiamo immaginare che dopo due anni arrivi una voglia pazza di cambiarla. Si intravede già qualcosa di giallo che è ormai il colore della Generazione Z, siete avvertiti per i prossimi cambiamenti.
Molte pagine del catalogo sono dedicate a soluzioni creative e allo sfruttamento dello spazio per cercare di tenere in ordine e stoccare la massa di roba che abbiamo accumulato negli anni sono presenti molti guardaroba a giorno per i vestiti, ma anche soluzioni per ritirare gli oggetti, molti dei quali comprati dell’Ikea. Nonostante il fatto che qualche anno fa avessero successo i libri di Marie Kondo, scrittrice giapponese di economia domestica teorica del riordino, la quale consigliava di “prendere in mano una cosa e sentire se si prova affetto allora la puoi tenere, altrimenti la puoi buttare” non ha avuto un gran seguito. Ikea ti dice che devi teneri tutto e stiparlo in ogni angolo in modo creativo.
Infine come certi storici marchi di moda anche Ikea, per festeggiare i suoi 75 anni dalla nascita dell’azienda, ripropone alcuni pezzi vintage delle collezioni del passato come la sedia EKENÄSET degli anni ’50 o il tavolino tripode LÖVBACKEN, rivisitate dai designer che oggi collaborano con loro e che vengono presentati nelle pagine del catalogo.
Perché l’importante è cambiare, non dimentichiamocelo, anche se può disorientare. Male che vada c’è sempre la gomma per cancellare. O forse, gattopardescamente, si cambia tutto perché tutto rimanga com’è.
Fonte: https://www.wired.it/lifestyle/design/2018/09/04/ikea-2019-analisi-catalogo/[:]