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Secondo il piano 10.300 assunti entro 2021. Per i sindacati: accordo lontano
(Il Sole 24 Ore) Per l’Ilva «verrà formulata una proposta di assunzione a tempo indeterminato a 10.300 lavoratori». Così si legge nella bozza di verbale di accordo sul tavolo al Mise, dove è in corso il negoziato in ristretta, in cui si specifica che le assunzioni saranno ripartite in 10.100 entro il 31 dicembre 2018 e 200 entro il 31 dicembre 2021. Questo il nuovo impegno occupazionale della proposta presentata da Arcelor Mittal ai sindacati, a quanto riferiscono fonti qualificate. La trattativa è andata avanti nella notte, e i sindacati hanno chiesto all’azienda di portare a 10.700-10.800 i lavoratori da assumere da subito.
Bozza accordo: da Am impegno su esuberi rimasti
Dopo l’avvio iniziale dell’incontro istituzionale sull’Ilva a cui era presente il vicepresidente del Consiglio e ministro dello Sviluppo Luigi Di Maio, al Mise stanno discutendo alla ricerca di un’intesa l’azienda, i segretari generali dei sindacati, i commissari e il dirigente responsabile per le crisi di impresa del ministero Giampietro Castano. Sempre secondo la bozza di accordo, c’è l’impegno di Am InvestCo a formulare «una proposta di assunzione» ai lavoratori Ilva in esubero rimasti «non prima del 23 agosto 2023» , che non abbiano già «beneficiato di altre misure o opportunità», come l’incentivo all’esodo, e non abbiano «già ricevuto una proposta di assunzione presso un’affiliata».
Numeri a confronto sono dunque trecento in più gli occupati previsti dall’ipotesi formulata per l’Ilva di cui si sta parlando al Mise. Nel piano occupazionale originario i dipendenti riassunti da ArcelorMittal sarebbero stati 10mila su 13.500, mentre nella bozza di oggi compare la cifra 10.300 assunti entro il 2021.
Bozza accordo: 10.300 assunti entro il 2021
Ai sindacati firmatari dell’eventuale accordo si chiede che «si impegnino a raggiungere con Am InvestCo e/o le affiliate, a fronte dell’assunzione dei dipendenti in organico dell’amministrazione straordinaria, specifiche intese, comprese riduzioni dell’orario di lavoro, che consentano di assicurare costi del lavoro invariati». Così si legge ancora nella bozza portata dall’azienda al tavolo al Misein cui si sottolinea che “a tale riguardo, le parti valuteranno le opportunità offerte dalla legislazione vigente al fine di minimizzare l’impatto delle suddette intese sui lavoratori».
Sindacati: lontani da accordo, clima pesante
I sindacati presenti al tavolo Ilva giudicano l’accordo lontano. «Ci hanno presentato un documento che non va bene. Non c’è un clima positivo, ma pesante e non ci sono le condizioni per un accordo in tempi brevi. ma noi non abbandoneremo il tavolo e andremo avanti per tutto il tempo necessario», ha detto Rocco Palombella della Uilm durante la pausa di due ore chiesta da Arcelor Mittal. «Siamo molto indietro e molto distanti per immaginare un accordo in breve tempo», conferma Marco Bentivogli della Fim. E per la segretaria generale della Fiom-Cgil, Francesca Re David «siamo lontanissimi da un accordo. Continuiamo a chiedere che non ci siano esuberi, che ci sia piena occupazione e che ci sia pieno riconoscimento dei diritti salariali e sindacali. Nessuno di questi punti è garantito». Nella notte la richiesta di aumentare da subito il numero delle assunzioni.
Fiom Genova: Di Maio vuol chiudere entro il 7 settembre
Secondo quanto appreso dal segretario della Fiom di Genova, Bruno Manganaro il ministro Luigi Di Maio «auspica un accordo su Ilva entro il 7 settembre». Entro quella data il Governo dovrà decidere se attuare la procedura di autotutela per annullare la gara. «Se non ci sarà un intervento forte del governo, che al momento non c’è stato, la vedo difficile», commenta il segretario dei metalmeccanici genovesi della Cgil.