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L’obbligo imposto dal Regolamento Ue di introdurre in azienda un responsabile di settore, ha infatti aumentato la richiesta di queste figure da parte delle aziende.
(la Repubblica) Proteggere i dati che circolano sul web è sempre più difficile. Basta l’ultimo scandalo, l’accordo segreto tra Google e Mastercard, che avrebbe permesso alla società di Mountain View e ai suoi inserzionisti di tracciare le vendite al dettaglio, quindi “offline” dei consumatori Usa, per capire come la privacy dei dati sia sempre più importante non solo per il singola, ma per le aziende. C’è poi il nuovo regolamento Ue, che ha introdotto una nuova figura professionale di cui le aziende dovranno fornirsi, il “responsabile della protezione dei dati”. Un nuovo professionista che nella sola Italia ha creato, secondo Federprivacy, un fabbisogno stimato di circa 45mila unità tra data “protection officer” e altri consulenti in materia di privacy. La realtà però è che in Italia di queste figure professionali ce ne sono poche, dunque vanno formate. Nasce così una nuova professione.
“Quello della protezione dei dati è infatti un ambito complesso – spiega Federprivacy – in cui improvvisarsi non è neanche immaginabile. Anche per ricoprire il ruolo di “responsabile della protezione dei dati’ il Regolamento Ue 2016/679 richiede la conoscenza specialistica della materia, che difficilmente si può acquisire con un corso di base della durata di tre o quattro giorni”. Per creare quelli che saranno tra i professionisti del futuro, Federprivacy ha deciso grazie ai contributi di Ferrero e Bnp Paribas, di istituire un fondo per erogare delle borse di studio a favore di cinque giovani laureati under 30, che potranno vedere coperti i costi di partecipazione del corso di formazione manageriale per “data protection officer”, patrocinato dal Cnr di Pisa. Finto il corso avranno anche la possibilità di svolgere un tirocinio formativo.
“Chi ambisce a specializzarsi nella data protection – continua Federprivacy – ha quindi bisogno di percorsi formativi strutturati e quantomeno di un bagaglio iniziale di esperienza, e molti giovani anche di talento possono però stentare ad avviare la loro carriera professionale per mancanza delle risorse economiche necessarie e dell’occasione giusta per inserirsi nel mondo del lavoro”. Cinque borse di studio sono una goccia nel mondo produttivo italiano, che invece richiede sempre più professionisti capaci di maneggiare la materia. “Negli ultimi mesi – spiega Nicola Bernardi, presidente di Federprivacy – abbiamo registrato un notevole aumento di richieste da parte di imprese che ricercano esperti di protezione dei dati, mentre d’altra parte sono sempre di più i giovani che ci contattano desiderosi di cogliere le opportunità professionali del nuovo regolamento, senza però avere ancora una preparazione adeguata”. E’ proprio per questo che è partita l’iniziativa. Una prima risposta. “Ma in realtà – continua Bernardi – abbiamo stabilito un filo diretto con numerose aziende disponibili ad ospitare alcuni giovani corsisti particolarmente meritevoli per un periodo di stage di sei mesi, così da dare loro possibilità di fare da subito esperienze significative per la loro carriera professionale”.
Tutte le informazioni sui corsi di Fedeprivacy sono disponibili sul sito istituzionale, attraverso il quale è già possibile richiedere online i contributi dedicati al sostegno per la formazione in materia di protezione dei dati, con l’ulteriore possibilità in certi casi, di poter svolgere anche uno stage aziendale, dando così ai giovani l’opportunità non solo di qualificarsi, ma anche di affacciarsi più facilmente nel mondo del lavoro.[:]