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Borse europee poco sotto la parità nel giorno in cui si tiene a Vienna la riunione informale dell’Eurogruppo, a cui partecipa il ministro Tria.
(Milano Finanza) Borse europee poco sotto la parità in avvio dei seduta nel giorno in cui si tiene a Vienna la riunione informale dell’Eurogruppo, a cui partecipa il ministro italiano dell’Economia, Giovanni Tria, un incontro importante vista la flessibilità che l’Italia intende chiedere rispetto ai vincoli di contenimento del deficit.
Dal fronte macro, oltre alla seconda lettura del pil del secondo trimestre della zona euro (precedente: +0,4% trimestre su trimestre, +2,5% anno su anno; preliminare: +0,4% trimestre su trimestre, +2,2% anno su anno; consenso: +0,4% trimestre su trimestre, +2,2% anno su anno), si guarderà agli occupati Usa ad agosto con attese per un incremento di 191.000 dopo i 157.000 posti di lavoro creati a luglio. Mentre il tasso di disoccupazione è visto scendere dal 3,9% al 3,8%.
Mentre prevale ancora la prudenza sul tema dazi, l’euro continua a trattare sopra quota 1,16 a 1,164. Sul mercato valutario “le correlazioni tra le maggiori monete rimangono molto instabili al momento e possono rafforzarsi e indebolirsi anche su base giornaliera”, spiegano gli strategist di Unicredit , che definiscono gli scambi “nervosi”. Secondo gli esperti, il recente trend di forza del dollaro “sembra ancora intatto, ma la distensione della situazione politica italiana sembra aver offerto spazio per un recupero dell’euro”.
In questo contesto, “senza notizie che riducano la propensione al rischio, la moneta unica non dovrebbe indebolirsi e ogni notizia positiva” dall’Italia o in tema Brexit “può portare un rallentamento repentino”, aggiungono a Unicredit . Mentre apre sostanzialmente stabile lo spread Btp-Bund. Il differenziale tra i titoli di Stato italiani e tedeschi a dieci anni si attesta a quota 254 punti con un rendimento del 2,9%. Ieri aveva chiuso a 256 punti base.
In serata, segnala l’agenzia Reuters, l’annuncio dell’offerta di Bot a 12 mesi in calendario martedì prossimo 12 settembre, con cui si aprono le aste di metà mese. Rispetto ai 6 miliardi di buoni ordinari del Tesoro in scadenza, l’attesa dell’ufficio studi Unicredit è di un’offerta pari a 6,5 miliardi. Inoltre, aggiunge Reuters, secondo diverse fonti a conoscenza del dossier, il ministero dell’Economia prepara il ritorno sul mercato delle emissioni in dollari dopo più di otto anni di assenza. E’ stato infatti avviato formalmente il confronto con le banche d’investimento sullo schema di contratto relativo alla collateralizzazione dei derivati, necessario per tutelare gli istituti che comprano i titoli italiani in valuta dai rischi di oscillazione del cambio.
A Piazza Affari l’indice Ftse Mib, dopo una partenza sulla parità, ora guadagna lo 0,31% e si porta a 20.591 punti. Atlantia arretra dello 0,39% a 18,08 euro nel giorno in cui l’ad, Giovanni Castellucci, riceverà l’avviso di garanzia dalla procura di Genova nell’ambito dell’indagine sul crollo del ponte Morandi. Nel caso il governo intendesse andare avanti con la revoca della concessione ad Autostrade per l’Italia, controllata di Atlantia , per il crollo del ponte che ha provocato la morte di 43 persone, dovrà farlo su tutta la rete in concessione, non solo sulla A10, ha detto in un’intervista Castellucci, fra i 20 indagati dell’inchiesta.
“La A10 è tutt’uno con la concessione nazionale. Non è previsto nessuno scenario di separazione dal resto della rete”, ha detto, ribadendo che “vogliamo ricostruire in tempi stretti, insieme a Fincantieri (+0,65% a 1,403 euro, ndr)”. Da parte sua il vicepremier, Luigi Di Maio, ha confermato che il governo italiano intende rivedere tutte le concessioni, non solo quella di Autostrade per l’Italia: “Sulle concessioni abbiamo iniziato un lavoro enorme. Le andremo a rivedere una a una. E su chi si sta approfittando dei patrimoni pubblici agiremo subito. Autostrade è solo la punta dell’iceberg. C’è l’acqua per esempio, ci sono le telecomunicazioni, le televisioni”, ha affermato Di Maio.
Tra gli altri titoli, Exor segna un -0,40% a 55,18 euro dopo aver chiuso il primo semestre 2018 con un utile di 741 milioni di euro, in calo rispetto ai 916 milioni dello stesso periodo del 2017. La flessione, ha spiegato la holding che controlla Fca (+0,51% a 14,47 euro, oggi l’assemblea ad Amsterdam per il rinnovo dei vertici dopo la scomparsa di Sergio Marchionne) e Ferrari (+0,18% a 109,20 euro), è dovuta per 80 milioni di euro a una riduzione degli utili degli investimenti, per 76,9 milioni a minori ricavi netti finanziari e per 18,4 milioni ad altri impatti negativi. Il Nav, invece, è salito a 23.909 milioni di dollari, pari a un +4,1% rispetto ai 22.972 milioni a fine 2017. Al termine del semestre, il Nav per azione è stato pari a 99,21 dollari contro 95,32 dollari per azione al 31 dicembre 2017.
Invece Mediaset (-0,32% a 2,45 euro) ha aderito all’opa lanciata da 2i Towers su Ei Towers (stabile a 56,90 euro)consegnando ieri le sue 11,3 milioni di azioni, pari al 40% del capitale sociale della società delle torri. L’opa, si ricorda, è promossa dal veicolo 2i Towers di cui Mediaset è socio di minoranza, mentre F2i è socio di maggioranza. Restando in ambito di opa, Vittoria Assicurazioni (ferma a 13,98 euro) ha ricevuto oltre il 94% di adesioni all’opas promossa da Vittoria Capital. Le azioni apportate all’offerta sono state 25.864.274, pari a circa il 94,17% delle azioni oggetto dell’offerta e al 38,39% dell’intero capitale sociale. Al termine del periodo di adesione, quindi, Vittoria Capital detiene 65.778.674 azioni, pari al 97,62% del capitale della compagnia assicurativa. E’ stata dunque superata la soglia del 95% che condizionava il perfezionamento dell’offerta.
Rimanendo nel comparto assicurativo, occhio a Generali (+0,03% a 14,83 euro) che crescerà nell’asset management. Il Leone ha infatti annunciato ieri l’avvio di negoziazioni esclusive con gli azionisti di Sycomore Asset Management per acquisire la quota di maggioranza nella società e formare una partnership strategica. Con oltre 8,3 miliardi di euro in gestione, Sycomore Asset Management è un importante asset manager indipendente, precursore del segmento ESG/SRI in Francia.
Invece ieri Ubi Banca (-0,03% a 3,608 euro) ha siglato, con tutte le rappresentanze sindacali, l’accordo che disciplina l’ulteriore fase del piano di esodi volontari correlato agli efficientamenti e alle sinergie definiti nell’ambito del piano industriale 2019-2020 del gruppo, aggiornato con l’acquisizione delle tre banche avvenuta nel maggio 2017. L’intesa riguarda l’accoglimento di ulteriori 369 domande di ingresso al fondo di solidarietà di settore presentate in occasione del precedente piano di esodi, attivato con l’accordo siglato nell’ottobre 2017, che aveva registrato richieste di adesione volontaria all’esodo superiori a quelle ammesse e finalizzate nella prima fase di attuazione del piano medesimo.
L’uscita di tali risorse è prevista già a partire dal mese di ottobre e i relativi oneri, pari a circa 55 milioni di euro lordi, saranno contabilizzati nei risultati del terzo trimestre. I risparmi di costo relativi al presente accordo sono stimati in 28,5 milioni di euro annui a partire dal 2019. Prosegue, inoltre, il piano di ricambio generazionale correlato all’iniziativa di esodo che consentirà, a sostegno anche dell’occupazione giovanile, l’ingresso di circa 120 nuove risorse entro il 2019, unitamente alla conferma di posizioni a tempo determinato attualmente in essere nel gruppo. Deboli le altre banche, eccetto Intesa Sanpaolo (+0,33% a 2,3075 euro) e Mediobanca (+0,62% a 8,73 euro).
Acquisti, comunque, più corposi su Tim (+1,18% a 0,5295 euro) con il botta e risposta con Vivendi che tiene alta la speculazione, Poste Italiane (+0,71% a 7,062 euro) e Moncler (+1,35% a 37,60 euro). Infine, FinecoBank spunta un progresso dello 0,69% a 14,50 euro dopo aver registrato ad agosto una raccolta netta di 357 milioni di euro. Le imposte pagate dalla clientela hanno avuto un impatto rilevante sulla raccolta diretta del mese (221 milioni, +66 milioni anno su anno) prevalentemente attribuibile alla doppia rata delle imposte sul reddito e Iva. Al netto delle imposte, la raccolta netta mensile risulterebbe in lieve calo rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.
Fonte: https://www.milanofinanza.it/news/piazza-affari-allunga-il-passo-atlantia-debole-201809070820473967[:]