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L’anniversario dei dieci anni della bancarotta di Lehman Brothers
Afflitta da un debito irrecuperabile di 600 Mld di Dollari, ricorda come suddetta crisi finanziaria successivamente riflessa in tutto il sistema europeo e mondiale, è figlia di una instabilità finanziaria già nata l’anno prima. Il 30 Giugno 2004 la FED innalza i tassi d’interesse raggiungendo il costo del denaro al 5,25%, lasciandolo stabile fino al 2007. Le banche quindi approfittando di questa volatilità offrono mutui a tassi appetibili approfittando della certezza di non poter coprire tali spese da parte dei compratori di case di valori inimmaginabili. L’aumento delle tasse poi piombo sul mercato e sui contribuenti, svalutando il prezzo delle case ed un blocco del pagamento del mutuo da parte dei compratori. Parallelamente, il valore dell’abitazione offerta in garanzia non copriva più l’importo del prestito. Lehman Brothers nel 2008 aveva già annunciato un taglio di 1300 posti di lavoro. Due mesi dopo l’azienda aveva già presentato i dati in calo del 57%. Il 9 Settembre 2008 Lehman Brothers assiste ad un crollo in Borsa del 30% erodendo ossia il suo capitale sul mercato, che il 9 settembre corrisponde a 6.8 Mld di Dollari. Quisquilie rispetto all’inizio dell’anno, in cui la sua capitalizzazione era di 54.6 Mld di Dollari. Fallito ogni tentativo sia da parte del Governo e sia da parte della FED di salvarla, come altrimenti compiuto nei confronti di altri istituti quali Merril Lynch, acquistata dal Governo per 50 Mld di Dollari ed AIG salvato tramite un investimento di 85 Mld di Dollari a soli due giorni dopo l’acquisizione della sopra menzionata Banca, come del resto Fannie Mae e Freddy Mac, nazionalizzate, Northern Rock, la quinta azienda per mutui immobiliari della Gran Bretagna per evitare il collasso era dovuto entrare nella pancia di Virgin Money definitivamente nel 2012. Lehman Brothers fu quindi lasciata al proprio destino. Il panico sui mercati a livello mondiale si scaturì immediatamente, ed il contagio fu piuttosto violento. Negli anni successivi solo negli Stati Uniti vennero bruciati 9 Mln di posti di lavoro e ci vollero sei anni prima di vedere una certa ripresa dell’occupazione. Nel vortice di questa crisi finanziaria alla fine nessuno pago effettivamente, pur sapendo dettagliatamente i nomi di ogni persona e ruoli rei dello sfascio. Il Time ha stilato un elenco ben dettagliato dei colpevoli ed a fianco dei consumatori americani.
Daniel Mateo Montalcini (contributor)[:]