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Borse europee positive in vista degli interventi di Praet, Makuch e Coeuré per la Bce e dell’avvio della riunione del Fomc della Fed (decisione sui tassi domani sera)
Borse europee positive in avvio, mentre tengono banco le Banche centrali con gli interventi di Praet, Makuch e Coeuré per la Banca centrale europea che giungono dopo l’audizione di ieri del presidente, Mario Draghi, al Parlamento europeo, durante la quale ha detto che “non è vero che la Bce ha privilegiato l’Italia rispetto ad altri Paesi nelle operazioni di politica monetaria: abbiamo comprato obbligazioni pubbliche e private sulla base della quota di capitale della banca”.
Draghi ha precisato che la missione della Bce è la stabilità dei prezzi nella zona euro “e non in uno Stato o in un altro”. Infastidito ha ribadito: “Non è vero punto e basta”. Poi ha ricordato che la banca “non ha fatto prestiti, ma ha acquistato obbligazioni pubbliche”. Si guarderà anche all’avvio della riunione del Fomc della Fed. L’annuncio della decisione sui tassi è atteso per domani sera. Le attese degli economisti convergono su un nuovo aumento dei tassi, il terzo da inizio anno.
Un rialzo dei tassi di interesse di 25 punti base da parte della Fed al 2,25% è già prezzato dal dollaro (cambio euro/dollaro a 1,1753 da 1,1746 di ieri sera in chiusura a New York), ma il biglietto verde potrebbe comunque deprezzarsi se il Fomc dovesse eliminare la parola “accomodante” nella descrizione della politica monetaria, secondo gli esperti di Societe Generale . Ciò significherebbe che la Fed ritiene che “i tassi sono vicini al livello neutrale”. Comunque sia per gli esperti questo scenario non è probabile. Nel frattempo, gli analisti di Deutsche Bank consigliano agli investitori di assumere una posizione rialzista sul cross euro/sterlina (0,8973) per “coprirsi dal rischio di un ulteriore deterioramento delle trattative sulla Brexit”.
Per completare il quadro Banche centrali, dai verbali della riunione di politica monetaria di fine luglio della Banca del Giappone, come segnala l’agenzia Reuters, è emerso come alcuni consiglieri abbiano chiesto maggior attenzione sui rischi di un periodo troppo prolungato di politica extra-espansiva. Invece sul fronte dazi la Cina ritiene impossibile continuare i negoziati commerciali con gli Stati Uniti con “il coltello alla gola”, dopo l’imposizione di nuove tariffe statunitensi sulle merci cinesi che rappresentano 200 miliardi di dollari di importazioni annuali.
“Gli Stati Uniti hanno appena adottato alcune restrizioni commerciali molto importanti, e ci hanno puntato il coltello alla gola. Come potrebbero esserci negoziati? Non sarebbero negoziati e consultazioni in un clima di uguaglianza”, ha detto il vice ministro del commercio cinese, Wang Shouwen, in conferenza stampa a Pechino. Per Peter Navarro, il consigliere commerciale falco del presidente, Donald Trump, l’attuale politica commerciale americana potrebbe creare volatilità nel breve termine, ma nel lungo termine sarà positiva per i mercati finanziari.
Navarro ha aggiunto che, se Trump non avesse assunto una posizione dura in tema di commercio, fissando gli standard per un commercio libero, giusto e reciproco, “non ci sarebbero Paesi che ci parlano come stanno facendo ora. In questo sta la bellezza della strategia commerciale di Trump. Qualche volta crea un po’ di volatilità nei mercati azionari perché, giustamente, il presidente assume posizioni forti”.
In attesa della Nota di aggiornamento al Def che contiene le nuove stime di crescita insieme agli obiettivi di finanza pubblica e che, come ha anticipato il premier, Giuseppe Conte, sarà presentata il 27 settembre, “giorno più, giorno meno”, lo spread Btp/Bund si posiziona a quota 243 punti base con il rendimento del decennale italiano al 2,94%. Ieri il vicepremier e ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, ha ribadito che rispetto al rapporto deficit/pil contenuto nella prossima Legge di Bilancio “possiamo andare fin dove ci serve per finanziarie le misure”.
Intanto stamani il Tesoro italiano offrirà 1,25-1,75 miliardi del Ctz marzo 2020 e tra 750 milioni e 1 miliardo di Btpei 15 anni settembre 2032 cedola 1,25%. Ieri in chiusura, sottolinea Reuters, il tasso del Ctz marzo 2020 sul mercato grigio era indicato allo 0,92%, in calo rispetto all’1,277% del collocamento di luglio. Invece, n occasione dell’asta a medio lungo di giovedì 27 settembre, verranno offerti tra 3,75 e 5,25 miliardi nelle riaperture dei Btp a 5 a 10 anni e nel Ccteu settembre 2025. L’offerta prosegue domani con il collocamento di Bot a 6 mesi per 6 miliardi di euro contro un identico importo in scadenza.
Continua, inoltre, il rally del petrolio con il Brent che si attesta a 80,90 dollari al barile (+0,46%) e il Wti a 72,36 dollari al barile (+0,39%). Oggi è previsto dagli Stati Uniti il dato Api sulle scorte settimanali di prodotti petroliferi. A Piazza Affari l’indice Ftse Mib sale dello 0,52% a quota 21.450 punti. Tim segna un -0,68% a 0,5568 euro dopo il nulla di fatto del cda che ieri ha analizzato alcuni dossier caldi sul tavolo senza prendere decisioni chiave. “Il cda di Telecom Italia , riunitosi oggi, ha proseguito l’analisi delle opportunità di investimenti in partecipazioni e dismissioni di attività non core in continuità con quanto deliberato lo scorso 24 luglio”. Così recita una nota del colosso tlc, che aggiunge che ad ogni modo le “opzioni saranno oggetto di ulteriori approfondimenti e successive decisioni”.
Secondo indiscrezioni, il board aveva come punti all’ordine del giorno la dismissione di asset non strategici come Sparkle, Persidera e probabilmente una quota di Inwit (-0,53% a 6,54 euro), oltre che l’eventuale acquisizione di Nextel Brasile. Il board ha anche portato a termine un progetto di complessivo aggiornamento delle regole di governance aziendali.
Invece Atlantia si apprezza dello 0,81% a 18,65 euro anche se la controllata Autostrade per l’Italia, attuale concessionaria dell’autostrada A10 Genova-Ventimiglia, sarà completamente fuori dalla ricostruzione del ponte Morandi crollato, sia come stazione appaltante, sia come progettista, sia come costruttore. L’ente appaltante sarà il commissario straordinario, che per affidare progettazioni e lavori dovrà applicare l’articolo 63 del Codice appalti (Procedura negoziata senza bando), cioè dovrà scegliere i contraenti previa valutazione competitiva di almeno cinque imprese (o cordate) in possesso dei requisiti richiesti.
Meglio Fca (+1% a 15,56 euro) con Moody’s che ha confermato il rating Ba2, alzando l’outlook da stabile a positivo. Confermati anche gli altri giudizi sulla casa automobilistica e sulle emissioni della controllata Fca Us. “Il cambiamento dell’outlook a positivo riflette i continui miglioramenti dei parametri del credito del gruppo dal nostro ultimo upgrade nel marzo scorso”, ha spiegato Falk Frey, senior vice president e capo analista per Fca di Moody’s. “Se tali parametri saranno mantenuti anche in un periodo di domanda più debole, di aumento dei costi delle materie prime, di aumento dei tassi di interesse e cambio di tariffe, per Fca si potrebbe tradurre in un aumento del rating nei prossimi 12-18 mesi”, ha aggiunto Frey.
Invece Snam passa di mano a quota 3,753 euro (+0,35%) dopo che ieri il ceo, Marco Alverà, ha ricordato che l’utility ha già firmato due accordi in Cina, “speriamo di annunciarne presto altri. Il mercato cinese è tre volte quello italiano e il loro Paese è molto interessato a seguire il modello Snam , che ha funzionato”. In Cina, ha proseguito l’ad, “non c’è una Snam e abbiamo dunque la possibilità di esportare il nostro know how”. A fine agosto, Snam ha annunciato due memorandum of understanding, entrambi sul biometano, con State Grid International Development e China Resources. A proposito, invece, del nuovo piano industriale di Snam , che verrà illustrato alla comunità finanziaria il prossimo 7 novembre a Milano: “Continuiamo a lavorare molto duro per la remunerazione degli azionisti, per procedere con il piano di investimenti e per essere leader della transizione energetica in Europa”, ha concluso Alverà.
Spunta poi un progresso del 2,15% a euro Pininfarina dopo che ieri la Corte di Cassazione ha pubblicato un’ordinanza con la quale è stato rigettato il ricorso della Agenzia delle Entrate nel contenzioso con Pininfarina e confermato il comportamento corretto della società in materia di Iva. Il gruppo è stato coinvolto in una controversia di natura fiscale relativa a due avvisi di accertamento notificati dall’Agenzia delle Entrate nel 2007 per gli anni di imposta 2002 e 2003, relativi a una asserita non conformità delle modalità di fatturazione seguite da parte di Industrie Pininfarina (fusa per incorporazione nella società nel 2004) nei confronti di Gefco Italia, quale rappresentante fiscale in Italia del cliente Peugeot Citroen Automobiles.
Pininfarina aveva presentato ricorso contro i due avvisi davanti alla Commissione Tributaria Provinciale di Torino che il 17 febbraio 2009 aveva annullato le sanzioni, riducendo l’importo dovuto da circa 69,5 milioni di euro a circa 29,4 milioni di euro. Pininfarina impugnò tale sentenza davanti alla Commissione Tributaria Regionale di Torino che il 17 febbraio 2010 accolse l’appello della società che di conseguenza non sarebbe stata più tenuta al pagamento di alcun importo al riguardo.
Nel 2011 l’Agenzia delle Entrate propose ricorso per Cassazione avverso la sentenza della Commissione Tributaria Regionale di Torino e Pininfarina resistette in giudizio mediante controricorso. Il petitum complessivo era di circa 29,4 milioni di euro, oltre agli interessi di legge che sarebbero stati applicati nella denegata ipotesi di soccombenza. Il 10 maggio di quest’anno presso la Corte di Cassazione è stata trattata la causa relativa alla sentenza della Commissione Tributaria Regionale di Torino del 17 febbraio 2010 di cui ieri sono stati resi noti i risultati che hanno sancito la correttezza del comportamento tenuto da Pininfarina sul tema.
Infine, si ricorda che oggi sarà l’ultimo giorno di contrattazione per i titoli Vittoria Assicurazioni . Le azioni saranno revocate a partire dal 28 settembre, previa sospensione nelle sedute del 26 e 27 settembre. Lo scorso 21 settembre si è chiuso il periodo entro il quale gli azionisti della compagnia potevano esercitare la propria facoltà di scelta circa la forma del corrispettivo della procedura congiunta, ossia tra il corrispettivo in denaro e alternativo, sul 2,38% del capitale sociale. Sono pervenute richieste di vendita relative alla procedura congiunta per lo 0,5%.
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