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Il top manager a capo del primo gruppo mondiale ha nascosto al Fisco parte dei propri guadagni. Il titolo perde oltre il 12 per cento alla Borsa di Parigi.
Terremoto in casa Renault, primo gruppo mondiale nel 2017 per la produzione di autoveicoli, davanti a Volkswagen e Toyota. Il gran capo del colosso francese delle quattro ruote, Carlos Ghosn, 64 anni, è stato arrestato per evasione fiscale e il titolo azionario sta perdendo oltre il 12 per cento alla Borsa di Parigi. Lo riferisce l’emittente pubblica giapponese Nhk: «L’ufficio del procuratore distrettuale di Tokyo ha arrestato Ghosn, presidente della Nissan, con l’accusa di violazione della legge sugli strumenti finanziari e gli scambi azionari». Ghosn è stato interrogato a Tokyo dalla magistratura giapponese che sta indagando proprio su reati fiscali. L’indagine è a Tokyo perché Renault è parte di un gruppo che comprende la giapponese Nissan e Mitsubishi. L’alleanza costruita proprio da Ghosn è stata realizzata in due tempi. Renault comprò il 36,4% di Nissan e investì 5 miliardi di euro per la ristrutturazione del gruppo Nissan. In un secondo momento una partecipazione del 15% di Nissan è stato acquisito da Renault (senza diritto di voto) tale da arrivare da parte di Renault al 44,3%. L’accordo, che risale al 1999, ha poi convolto anche Mitsubishi.
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