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La contropartita del premier nella sfida con la Ue. I 5 Stelle per il rinvio di «quota 100». Ma Salvini frena: partirà a febbraio
Il premier Giuseppe Conte chiederà all’Unione europea tempi di attuazione «molto distesi» delle sanzioni contro l’Italia. Mettendo sul tavolo, in cambio, tempi di attuazione dei provvedimenti altrettanto distesi, e dunque meno costosi. Almeno di un po’. La drammatizzazione della cena di sabato tra il capo del governo italiano e il presidente della commissione Ue Jean-Claude Juncker suscita tra i partner di governo qualche ironia: «Non sarà l’Armageddon». Ma l’ironia forse è più di facciata che di sostanza, se è vero che Conte non andrà a Bruxelles a mani del tutto vuote. Il premier non parlerà soltanto delle riforme in gestazione del «cantiere Italia», ma potrebbe avere nella manica anche qualche «numerino» per correggere la manovra contestata. Anche se resta da capire quale sarà il mandato del presidente Consiglio da parte dei soci di maggioranza del governo. Tra gli argomenti, anche le nuove dismissioni. Ma sull’argomento le bocche si sigillano: in vendita potrebbero finire anche partecipazioni in società quotate.
Approfondisci: Corriere della Sera[:]