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L’Italia resta senza alleati e blocca il testo comune della Ue
Il primo passo lo fanno Francia e Spagna. Poi, con il passare delle ore, altri governi europei si uniscono. A fine giornata la lista dei Paesi Ue che riconoscono Juan Guaidó come presidente legittimo del Venezuela ne include diciannove. Firmano un documento congiunto per sostenere il numero uno dell’Assemblea Nazionale e per chiedergli di convocare elezioni presidenziali «libere, giuste e democratiche». Restano un passo indietro gli altri nove governi, tra cui l’Italia. Che si conferma ancora una volta lo Stato Ue con la posizione più radicale su Caracas: anche ieri, infatti, Roma ha posto il veto sulla pubblicazione di una dichiarazione a nome dei Ventotto (c’era il via libera di tutti gli altri). A nulla è valso l’appello di Mattarella, che aveva chiesto «senso di responsabilità e chiarezza su una linea condivisa con tutti i nostri alleati e i nostri partner Ue». Dopo aver ascoltato le parole del capo dello Stato, il governo ha deciso di ignorarlo e di tirare dritto.
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