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Sono 13.300 per il Banco Bpm e 5.680 per UniCredit le richieste di rimborso giunte dai rispettivi clienti per la vendita dei diamanti finita sotto inchiesta della procura di Milano (che indaga per truffa aggravata e autoriciclaggio)
Le due banche, indagate per la legge 231 del 2001 sulla responsabilità amministrativa degli enti, fungevano da “segnalatrici” nel processo di vendita delle pietre alla clientela retail e avevano stretto accordi di commercializzazione con una sola delle due società che distribuivano le pietre preziose: la fallita Idb (Intermarket Diamond Business). Mentre gli altri istituti coinvolti (Mps e Intesa Sanpaolo) avevano patti commerciali con la Dpi ( Diamond Private Investment) .
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