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Il decreto crescita non guarda solo ai bilanci degli enti locali in crisi. Tra gli oltre 30 articoli del “provvedimento d’urgenza” c’è anche la riapertura del condono di multe, tributi e tariffe locali.
Quattro le principali leve fiscali per le imprese:?il ritorno del superammortamento per investimenti in beni strumentali effettuati dal 1° aprile 2019 a fine anno nel limite di 2,5 milioni di euro. Restano esclusi i veicoli non strumentali all’attività di impresa; la riduzione progressiva dell’Ires per gli utili lasciati in azienda che passa dal 24% al 20,5% nel 2022. Per non attingere risorse inutilizzate dal fondo del reddito di cittadinanza, il Governo per il momento non è potuto arrivare a un taglio di 4 punti percentuali fino al 20% come inizialmente ipotizzato. Si parte con la riduzione dell’1,5%, con l’aliquota 2019 che passa al 22,5%; l’aumento progressivo della deducibilità Imu dei capannoni che sale dal 40% al 50% nell’anno in corso, al 60% per i due anni successivi e si ferma al 70% nel 2022; la riapertura del bonus aggregazioni per sostenere la crescita dimensionale delle imprese.
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