[:it]
L’inasprirsi della guerra commerciale tra Usa e Cina mette sotto pressione anche l’Europa.
L’inasprirsi della guerra commerciale tra Usa e Cina a colpi di aumento dei dazi sta mettendo pressione stamani anche sulle borse europee, anche se con perdite
più contenute rispetto a quelle registrate in Asia.Il Ftse Mib di Piazza Affari segna un ribasso dello 0,06% (a 20.461) mentre Parigi ha aperto a -0,15%, Francoforte a -0,21% e Madrid a -0,4%. Il sell-off risparmia invece Londra, che oggi resta chiusa per bank holiday.
A Piazza Affari Intesa Sanpaolo resiste con un marginale ribasso dello 0,09% a 1,90 euro mentre Unicredit cede lo 0,3%. Mediaset perde in avvio lo 0,7% dopo che Vivendi ha presentato un esposto per preservare i diritti voto nell’assemblea Mediaset . Tra i titoli peggiori del listino Monlcer (-1,57%), Bper (-1,35%) e Prysmian (-1,28%).
L’aumento di dazi da parte della Cina, annunciato venerdì scorso, e la risposta del presidente Usa Donald Trump sta mettendo pressione sulle azioni e sui rendimenti obbligazionari globali, incrementando invece l’indicatore di volatilità. Ieri al vertice francese del G-7 Trump ha riferito di essersi pentito di non aver aumentato in modo più significativo le tariffe sui beni del Paese asiatico finora. Wall Street ha archiviato la seduta di venerdì in netto calo, con il Dow Jones che ha perso il 2,37%, l’S&P 500 il 2,59% e il Nasdaq Composite il 3%.
D’altra parte sui mercati l’escalation della trade war, che acuisce i timori per una recessione globale, sta facendo scattare la corsa ai beni rifugio, con l’oro che è schizzato stamani fino a quota 1.543 dollari l’oncia dai 1.495 di venerdì, mentre i rendimenti dei titoli di Stato americani sono crollati. Il costo di finanziamento del T-Note decennale, nello specifico, ha toccato l’1,4795%.
Su Twitter Trump ha dichiarato che dal 1° ottobre i dazi americani del 25% già in vigore su 250 miliardi di dollari di importazioni cinesi saliranno al 30%. Inoltre, i dazi che verranno imposti dall’1° settembre, decisi a inizio di questo mese, saranno del 15% e non più del 10% come fino ad ora previsto.
Intanto si segnala che una parziale apertura è arrivata dal vice premier cinese, Liu He, il principale negoziatore commerciale di Pechino, il quale ha dichiarato che la Cina vuole continuare i colloqui commerciali con gli Stati Uniti dopo le nuove tensioni bilaterali. “Siamo disposti a risolvere i problemi attraverso la negoziazione e la cooperazione in modo calmo”, ha detto Liu secondo quanto riportato dai media statali cinesi.
Il governo di Pechino “si oppone fermamente a un’escalation della guerra commerciale” in quanto danneggia gli interessi della Cina, degli Stati Uniti e del mondo, ha affermato Liu.
Sul fronte macro, a tenere banco oggi è l’indice Ifo di agosto della Germania atteso per le 10:00. Attenzione anche gli ordini di beni durevoli preliminari di luglio americani in agenda alle 14:30.
Nel valutario l’euro resta stabile nei confronti del dollaro e stamani ha aperto sopra 1,11 a 1,1144, la stessa quotazione di venerdì sera, mentre lo yuan offshore ha registrato nuovi minimi in Asia, toccando quota 7,1649 nei confronti del dollaro, il livello più basso dal febbraio 2008.
Nell’obbligazionario stamani lo spread Btp-Bund ha aperto stabile in area 200 punti base, in leggero rialzo rispetto ai 199 punti della chiusura di venerdì, nonostante le tensioni politiche in vista della scelta del nuovo premier italiano. In attesa dell’evolversi della crisi di Governo, alla vigilia del secondo round di consultazioni al Quirinale, il rendimento del Btp decennale si porta in avvio all’1,314%.
Per la giornata odierna non sono inoltre previste aste significative, con Italia e Germania che dopo la pausa estiva riprenderanno a collocare titoli di Stato nei prossimi giorni.
Approfondimento: Milano Finanza[:]