[:it]
Spread in lieve rialzo a 185 punti
Le borse europee aprono poco mosse, con il Ftse Mib di Piazza Affari che dopo i primi scambi segna un marginale ribasso dello 0,13%a 20.964, il Cac 40 di Parigi fa il -0,49%, il Ftse 100 di Londra il -0,2%, e il Dax di Francoforte il -0,42%,
mentre i riflettori sono puntati sulla seconda giornata di consultazioni al Quirinale per la scelta del nuovo premier dopo che ieri il dialogo tra Pd e M5S si è interrotto per alcune ore.
Anche se il Pd ha tolto l’opposizione a un Conte-bis, il confronto resta comunque non facile e stamani alle 8:30 è iniziato un nuovo incontro tra rappresentanti Dem e Pentastellati per proseguire le trattative sul programma di governo. Pesano in particolare il nodo relativo al ruolo di Luigi Di Maio, che pretenderebbe per sé la poltrona di vicepremier, e l’incognita del voto sulla piattaforma Rousseau lanciata ieri sera dallo stesso leader del M5S per raccogliere i pareri degli iscritti sulla proposta di progetto di governo che sarà stata condivisa tra le forze politiche che intendono entrare in maggioranza. Il voto dovrebbe avvenire entro la prossima settimana.
Questo pomeriggio le delegazioni delle due forze politiche saranno ricevute dal capo dello Stato, Sergio Mattarella, e nelle intenzioni del presidente della Repubblica oggi la crisi avrà uno sbocco. In un modo o in un altro. Alle 17 toccherà al Pd, alle 18 sarà accolta la delegazione della Lega e, infine, alle 19, quella del M5S.
Lo spread tra Btp e Bund, che ieri ha chiuso in forte calo da 199 a 183 punti base, oggi ha aperto in leggero aumento a quota 186, con il rendimento del decennale italiano all’1,15%, mentre c’è attesa per l’asta dei Bot a sei mesi per 6 miliardi del Tesoro italiano dopo quella di ieri dei Ctz che ha fatto il pieno di richieste (2 miliardi di euro) con rendimenti in calo allo 0,08% dallo 0,041% registrato dalla precedente emissione.
Tra i singoli titoli di Piazza Affari in evidenza Leonardo (+2,8% a 10,6 euro), seguita da Saipem (+0,31% a 4,24 euro). In rosso invece Buzzi Unicem (-1,47% a 18,72 euro) e Fineco (-0,96% a 9,27 euro). Tra le banche Intesa Sanpaolo è piatta (-0.1% a 1,94 euro) mentre Unicredit cede lo 0,5% a 9,66 euro.
Nel frattempo sul fronte macro, dopo il dato negativo del pil tedesco del secondo trimestre diffuso ieri, l’indice Gfk segnala che la fiducia dei consumatori della Germania dovrebbe rimanere invariata a settembre, dopo tre mesi consecutivi in calo. Il relativo indice è visto dagli esperti a 9,7 punti, leggermente superiore al consenso degli economisti contattati dal Wall Street Journal (9,6 punti) e invariato alla lettura di agosto.
“La resilienza dell’indice deriva dal fatto che la domanda interna rimarrà un pilastro importante” dell’economia in rallentamento “nei prossimi mesi”, avvertono gli esperti di Gfk. Tuttavia, “affinché la domanda rimanga stabile, il mercato del lavoro deve fare altrettanto”.
Gli indicatori del sentiment economico economico e commerciale, Ifo e Zew, evidenziano una crescente probabilità di recessione tecnica in Germania nel terzo trimestre del 2019, a seguito di una contrazione dello 0,1% registrata nel secondo.
Tra gli altri dati macro da seguire oggi ci sono l’indice di fiducia dei consumatori e delle imprese di agosto per l’Italia (10:00) e, negli Usa, l’indice settimanale richieste di mutui (14:30), oltre agli aggiornamenti sulle scorte settimanali di petrolio (16:00).
A livello geopolitico, mentre non si sono avuti nelle ultime ore ulteriori sviluppi nella trade war tra Usa e Cina, si segnala che il presidente iraniano, Hassan Rouhani, ha dichiarato che non incontrerà la sua controparte statunitense, Donald Trump, finché la Casa Bianca non avrà rimosso le sanzioni a carico del Paese mediorientale.
Nel valutario l’euro/dollaro è sceso sotto 1,11 a 1,1087 dagli 1,1104 della chiusura di ieri, il dollaro/yen è a 105,747 e il cambio tra sterlina e dollaro tratta sopra 1,22 a 1,2267.
Approfondimento: Milano Finanza[:]