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Yatch di lusso ma al servizio della salvaguardia dell’ambiente e dell’attenzione alla persona
La Fabiani Yatch srl nasce da una passione: l’ing. Fabiani, fondatore dell’azienda, ha raccontato a Matteo Vallero nella puntata di Top Secret andata in onda il 2 ottobre scorso alle 20.30 su canale 821 di Sky, di essere nato proprio all’interno di un cantiere navale, all’interno degli appartamenti destinati alle famiglie dei dipendenti, dove ha vissuto i suoi primi anni. Ha conseguito la laurea in ingegneria mentre già lavorava e la sua vita è stata caratterizzata da diverse esperienze in altrettanti settori: dal settore motociclistico come impiegato in una azienda di Pontedera ad una raffineria petrolifera, dove ha sempre avuto dai suoi superiori il meritato riconoscimento ed incarichi sempre maggiori.
Dopo vari periodi di lavoro e vicissitudini anche complesse, alla fine ha iniziato a farsi sentire la passione della nautica. Prima di arrivarci, però, c’è stato un periodo importante in cui l’ing. Fabiani si è messo in proprio, mettendo a frutto le esperienze fatte nelle varie aziende, aprendo una società di ingegneria. Venivano offerti servizi di consulenza sia per gli impianti farmaceutici, sia per la sicurezza sul lavoro fino alla formazione, anche in ambito ambientale, creando un laboratorio microbiologico e biochimico per le analisi. Cominciò letteralmente da solo, con una scrivania, ed in una quindicina d’anni la società aveva all’attivo 100 dipendenti.
Questo successo arrivò a suscitare l’interesse di una grossa multinazionale a livello mondiale, che riuscì a convincerlo a cederla.
Nel 2013, alla fine, prevale questa sua passione genetica per il mare: tutto parte da un’ode al mare, scritta “di getto” nel periodo in cui era intento a lasciare l’impiego presso la multinazionale.
Dopo un periodo di pausa, ha posto tutte le sue risorse ed il suo know how in qualcosa che potesse dargli delle soddisfazioni. Ha iniziato, con alcuni collaboratori dotati di un estro particolare, a progettare da zero delle barche che dovevano avere la caratteristica di non essere solo belle, in quanto, in un ambiente come la nautica, la bellezza può essere soggettiva, ma dovevano essere assolutamente innovative.
I tempi erano maturi anche per rivolgere lo sguardo al rispetto dell’ambiente: un motore nautico ibrido tradizionale riesce ad alimentare le batterie elettriche unicamente mentre è in funzione, ovvero mentre inquina. L’idea dell’ing. Fabiani è stata quella di avere un motore completamente non inquinante ed è stato possibile farlo in quanto in certi tipi di imbarcazioni non è importante la velocità o le prestazioni del motore.
Si è ideato quindi un modello di yatch da 70 piedi in cui da un sottofondo nel piano di coperta escono degli elementi rigidi completamente coperti di pannelli solari che producono energia elettrica, che alimenta il motore mentre la barca non è in movimento. Nel progetto presente nel modello da 100 piedi, inoltre, questi pannelli solari sono disposti a formare una vela, composta da elementi strutturali che non sono realizzati in tessuto, che, oltre a trasformare l’energia solare in energia elettrica, utilizza anche l’energia eolica, offrendo una certa resistenza alla forza del vento.
Si è arrivati a brevettare questi progetti dopo ben 3 anni di intensa progettazione per avere la certezza di aver risolto ogni problematica che questo tipo di soluzione può generare, per dare la certezza della sicurezza, stabilità e funzionalità delle barche. Attualmente la Fabiani Yatch sta già collaborando con aziende pronte a iniziare la produzione nel momento in cui la clientela più attenta a queste problematiche inizierà a farsi avanti.
La filosofia più importante per la Fabiani Yatch, oltre alla salvaguardia dell’ambiente, è l’attenzione per la persona. Pensando ad una soluzione per l’accessibilità interna delle barche, è stata studiata e brevettata una piattaforma estensibile larga quanto lo yatch; questa arriva ad allinearsi al piano della banchina in cui è la barca è ormeggiata, permettendo di salire a bordo con una moto o una piccola auto elettrica che può essere riposta in un garage, il cui ingresso è sotto alla piattaforma.
Altra problematica, legata soprattutto alle persone disabili, è quella della mobilità all’interno della barca: è stato necessario modificare quelli che sono i layout standard delle imbarcazioni, che hanno passaggi sempre piuttosto stretti. La stessa piattaforma di accesso consente alla persona su sedia a rotelle di essere portata sul pozzetto, da cui si entra, nel caso del modello da 100 piedi, in un grande salone dove nel mezzo è presente un ascensore idraulico: da qui diventa semplice andare nella zona notte o sopra il fly-bridge. Per quanto riguarda il modello da 70 piedi, di dimensioni più ridotte, è stata fatta una modifica alle sale macchine per permettere alla stessa piattaforma di poppa di diventare un ascensore per portare la sedia a rotelle nei veri ambienti dello yatch.
Ma qual è il segreto del successo di un progetto così particolare?
Lavorare tanto! La realtà dell’ing. Fabiani è questa: anche in questa ultima avventura nautica, se non ci avesse messo la passione non ce l’avrebbe potuta fare.[:]