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Dopo mesi di confronto anche Conte sposa la linea del grillino Di Maio. Ma nella maggioranza non c’è pieno accordo. Le perplessità del Tesoro
Se non sarà al Consiglio dei ministri di venerdì, sarà in quello successivo, ma ormai Giuseppe Conte è deciso: «Mi sembra inevitabile la revoca per Autostrade». Luigi Di Maio è convinto che il premier non retrocederà. Nel Pd invece ci sono molti più dubbi, anche su quando sia più opportuno uscire con la notizia, se prima o dopo il voto in Emilia-Romagna, per non dare a Matteo Renzi un argomento che lo aiuti a fare il guastatore alla vigilia del voto. Manca ancora l’ultimo parere dell’Avvocatura, quello che serve a capire quali siano i margini in caso di un prevedibile contenzioso legale a suon di miliardi. Sulla carta con l’addio ad Aspi si rischiano 23 miliardi di euro. Con la modifica introdotta nel decreto Milleproroghe M5S e Pd sperano di ridurla a 7 miliardi. Conte sta decidendo se puntare sulla via del diritto amministrativo o su quella del civile.
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