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L’intelligenza artificiale sostituirà molte mansioni meccaniche e ripetitive, ma anche la gestione delle risorse umane. Secondo Deloitte, società internazionale di consulenza, dovrà aumentare anche la flessibilità e si dovrà cambiare lavoro ogni 2 o 5 anni
I robot stanno cambiando il mondo del lavoro. Secondo uno studio della società internazionale di consulenza Deloitte, entro il 2021 il 61% dei mestieri sarà ridisegnato. Intelligenza artificiale, robotica, digitalizzazione faranno sparire attività a basso valore aggiunto ma le aziende cercheranno nuovi profili professionali, spingendo verso una riconversione delle competenze. Alcune mansioni verranno totalmente affidate alle macchine, mentre ai lavoratori verrà chiesta maggiore flessibilità. Bisognerà scordarsi il posto fisso e il tempo indeterminato. Deloitte prevede che il 40% della forza lavoro sarà “contingent”, un termine che definisce l’intera fascia di lavoratori a tempo determinato, free lance, professionisti autonomi e collaboratori. Una situazione che se da un lato potrebbe spingere i singoli a ricercare sbocchi professionali sempre più affini alla propria autorealizzazione, dall’altro aumenterà la precarietà di molti posti di lavoro. Dal canto loro le aziende dovranno investire in una formazione continua per stare al passo con ogni innovazione tecnologica.