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Non solo ci sostituiranno in molte mansioni, ma saranno addirittura delle intelligenze artificiali ad assumerci per lavorare per loro
Passati indenni il 2012 dei Maya, c’è una nuova data per l’apocalisse: 2021. Ma non si tratta dell’estinzione della razza umana, bensì della fine per come lo conosciamo del mondo del lavoro. Questa volta a fare la previsione, però, è una più pragmatica società britannica, la Deloitte. La nota azienda di revisione, infatti, ha realizzato uno studio che predice, già dal prossimo anno, l’impatto dei ROBOT sulla nostra carriera, e il risultato è sconvolgente: nel 2021 il 61% dei mestieri sarà ridisegnato, le attività a basso valore aggiunto spariranno, le aziende cercheranno nuovi profili per riconvertire competenze, molte mansioni saranno affidate del tutto alla “macchina”, mentre ai lavoratori sarà richiesta maggior flessibilità. Addio “posto-fisso” alla Checco Zalone. Il rinnovamento professionale avverrà ogni 2/5 anni, e il 40% della forza lavoro sarà di tempi determinati, free lance, autonomi e collaboratori. Con questa precarietà sarà necessario diventare “imprenditori di sé stessi”. Flessibilità sarà la parola d’ordine anche per le aziende, che dovranno investire per stare al passo coi tempi e formare continuamente nuovo personale, per rendere gli esseri umani funzionali alle macchine, anziché viceversa com’è oggi. Se questo scenario vi sembra inquietante e distopico, non avete ancora letto tutto. Entro il 2035 la gestione delle risorse umane diventerà tutt’altro che umana: sarà un’intelligenza artificiale ad analizzare le candidature, somministrare test, convocare colloqui, classificando e scannerizzando profili. Ci converrà imparare a far colpo sui robot, possibilmente senza innamorarcene, come accade nel film con Joaquin Phoenix, “Lei”. Lavorare per i robot, assunti dai robot… e pagati dai robot! Come riferisce Gianluca Di Cicco – Deloitte – verrà automatizzata pure la preparazione delle buste paga e la gestione dei premi. In un video che feci un anno fa, parlavo di come a un imprenditore senza scrupoli potesse far comodo avere “impiegati” che lavorano 24 ore su 24, 7 giorni su 7, che non si ammalano e non vanno in maternità, mentre i “vecchi” obsoleti esseri umani, muoiono di fame e inedia, disoccupati davanti alla TV. Temo di non esserci andato tanto lontano, quindi sarà meglio iniziare a crearci da subito delle occupazioni che gli amici di latta non sappiano fare. Ma vediamo il lato positivo… I lavoratori avranno più ore di tempo libero per godersi attività ricreative, culturali e da passare in famiglia. Inoltre esiste una possibilità di profitto: i robot autonomi saranno alimentati a batteria, e la produzione di “pile” ad alta efficienza sarà la nuova frontiera del business. Tenete dunque d’occhio in borsa le aziende produttrici di batterie e i titoli legati a chi estrae minerali per la loro produzione, o a chi possiede addirittura quelle miniere. Come dice Alan Kay, grande informatico statunitense: «non preoccuparti di cosa sta per fare qualcun altro. Il miglior modo per predire il futuro è inventarlo».
di: Matteo Valléro
Versione INTEGRALE dell’articolo pubblicato oggi sul quotidiano LA VERITA’ – rubrica IL CAPITALE[:]