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Atlantia deve mettere sul piatto più di quanto ha offerto finora se vuole che la controllata Autostrade mantenga la concessione, secondo una fonte governativa
Le azioni del gruppo hanno riguadagnato terreno negli ultimi giorni, con il mercato che scommette su un compromesso con il governo e dopo il +6% di ieri oggi hanno chiuso in rialzo di mezzo punto percentuale. L’esecutivo ha minacciato di revocare la concessione ad Autostrade per l’Italia a causa del crollo del ponte di Genova, che è costato la vita a 43 persone nel 2018. Atlantia si è mostrata disponibile ad aprire il capitale di Autostrade ad altri investitori graditi al governo, ma finora i suoi sforzi non sembrano essere sufficienti. “Di sicuro ci dovrà essere una forte penalizzazione, su questo siamo tutti d’accordo”, ha detto una fonte governativa del Pd, partner del Movimento 5 stelle nell’esecutivo. Fonti vicine al dossier hanno riferito a inizio gennaio che Atlantia ha offerto più di 2 miliardi di euro per chiudere il contenzioso ma la proposta è stata considerata insufficiente dai partiti di maggioranza.
Ma secondo quanto riporta ANSA:
“Per noi non c’è alternativa alla revoca”. Così il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, ha risposto ai cronisti che a margine di un evento Eni-Enea, gli chiedevano se ci fossero alternative alla revoca delle concessioni di Autostrade.