[:it]
L’inattesa offerta di per Ubi, che potrebbe essere respinta dal cda, è destinata a mettere pressione sugli istituti di media grandezza e dar vita a ulteriori aggregazioni
Intesa Sanpaolo ha lanciato un’operazione estremamente aggressiva che mira a rafforzare la sua capacità di produrre profitti. Grazie all’annessione di Ubi e ai 730 milioni di sinergie, l’utile netto di Intesa dovrebbe superare i 6 miliardi nel 2022, dai 4,05 miliardi del 2018. Con questa operazione il management di Intesa erige un muro con cui in futuro potrà contrastare le possibili pressioni del governo o delle autorità bancarie che potrebbero chiederle di intervenire per sistemare banche decotte come la Popolare di Bari o una banca che stenta a trovare il rilancio come il MontePaschi. Intesa potrà sempre dire che è impegnata a “digerire” il boccone Ubi. Il MontePaschi è controllato per 68% dal Tesoro che negli ultimi anni vi ha iniettato 6 miliardi di euro per evitare il fallimento.
Approfondisci: Agi[:]