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Il governo dopo avere chiesto la fiducia sul decreto Milleproghe ottiene alla Camera 315 voti a favore e 221 contrari
Una volta effettuata la votazione finale a Montecitorio il provvedimento passerà al Senato, dove l’esecutivo farà con ogni probabilità approvare il testo con un nuovo voto di fiducia per rispettare il termine del 29 febbraio, poiché entro quella data deve essere convertito in legge. Il Milleproroghe come ogni anno, è diventato un testo omnibus con i temi più disparati. Al punto che alcuni costituzionalisti lo chiamano la «seconda possibilità», riferendosi al fatto che si configura come una seconda chance per la legge di Bilancio, ereditandone spesso le misure stralciate. Nelle ultime settimane a complicare l’iter del decreto ha contribuito lo scontro sulla prescrizione, ma poi il governo e i relatori hanno dato parere contrario al lodo Annibali di Italia viva che puntava a rinviare l’entrata in vigore della riforma sulla prescrizione. Il partito di Matteo Renzi ha dato battaglia, senza spuntarla, anche sulla misura che trasferisce le concessioni ad Anas.
Approfondisci: Corriere della Sera[:]