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In campo risorse per un punto di Pil
Anche Intesa Sanpaolo si mobilita per dare il suo contributo per affrontare al meglio l’emergenza data dalla pandemia del Covid-19 e stanzia 15 miliardi di euro per le piccole e medie imprese italiane attraverso misure straordinarie dedicate. “L’obiettivo è affiancare le imprese di tutti i settori economici, fornendo la liquidità necessaria per superare la fase economica di crisi. Le misure, in particolare, sono finalizzate a consentire alle aziende di far fronte ai pagamenti, nonostante la progressiva riduzione o addirittura assenza di fatturato, e di tutelare così l’occupazione“, si legge in una nota del gruppo bancario.
In particolare 5 miliardi serviranno per le nuove linee di credito mentre i restanti 10 saranno di liquidità per i clienti per la gestione dei pagamenti più urgenti. “In questa fase di estrema emergenza, abbiamo il dovere di impegnare ogni risorsa, per dare il massimo sostegno alle imprese italiane e consentire loro, superate le difficoltà contingenti, di ripartire il prima possibile”, ha spiegato Carlo Messina, amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, che poi ha precisato: “mettiamo in campo un ammontare significativo di risorse, pari quasi a un punto di Pil. Possiamo farlo perché Intesa Sanpaolo ha le dimensioni, la solidità e una presenza capillare tali da consentire interventi di dimensioni straordinarie in tutti i territori del Paese, dando supporto a tutte le imprese. Le direzioni regionali grazie alla professionalità delle nostre persone e all’ampia delega di cui dispongono nell’erogazione di credito assicureranno al meglio l’efficacia dell’intervento“.
L’obiettivo dell’Istituto di credito è quello di salvaguardare il valore del Made in Italy, l’eccellenza delle filiere produttive, la forza del nostro export. “Siamo convinti – ha concluso Messina – che le capacità e la resilienza degli imprenditori italiani consentiranno al nostro sistema produttivo di recuperare rapidamente terreno e di riposizionarsi in maniera vincente nello scenario che emergerà dalla crisi”.
di: Maria Lucia PANUCCI[:]