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Acquisti di titoli di Stato per tutto il 2020
Dopo la figuraccia di giovedì scorso la Banca centrale europea aggiusta il tiro e lancia un altro quantative easing con acquisti di titoli del settore pubblico e privato per contrastare la pandemia del Covid-19. Il nuovo programma, il Pandemic Emergency Purchase Programme (PEPP), avrà una dotazione complessiva di 750 miliardi di euro. D’altronde il capoeconomista della Bce, Philip Lane, aveva precisato nel suo blog che la decisione di lasciare invariati i tassi di interesse non sarebbe stato un dictat perenne e che la Banca avrebbe potuto muoversi diversamente in futuro se ci fosse stato un inasprimento delle condizioni finanziarie. Così è stato. Anche la Bce dà il suo contributo per fronteggiare questa emergenza globale.
Nel comunicato diffuso dall’istituto bancario si legge che “gli acquisti includeranno tutte le categorie di attività ammissibili nell’ambito del programma di acquisto di attività (APP) esistente. Per ciò che attiene gli acquisti di titoli del settore pubblico, l’allocazione di riferimento tra le giurisdizioni continuerà ad essere la chiave di capitale delle banche centrali nazionali. Allo stesso tempo, gli acquisti nell’ambito del nuovo PEPP saranno condotti in modo flessibile. Ciò consentirà fluttuazioni nella distribuzione dei flussi di acquisto nel tempo, tra le classi di attività e tra le giurisdizioni. Inoltre, una deroga ai requisiti di ammissibilità per i titoli emessi dal governo greco sarà concessa per gli acquisti nell’ambito del PEPP”. Il Consiglio direttivo della Bce fa sapere che interromperà gli acquisti netti di attivi nell’ambito del PEPP una volta che la fase di crisi del Coronavirus sarà terminata, ma in ogni caso non prima della fine dell’anno.
L’impegno della Bce è anche rivolto a supportare tutti i cittadini dell’area dell’euro in questo periodo estremamente impegnativo. A tal proposito l’istituzione europea “garantirà che tutti i settori dell’economia possano beneficiare di condizioni di finanziamento di sostegno che consentano loro di assorbire questo shock. Questo vale anche per famiglie, aziende, banche e governi“.
A costringere la Bce ad agire è stata la fiammata dello spread italiano sopra i 320 di ieri e le pressioni della Francia con il ministro delle finanze, Bruno Le Maire che, proprio riferendosi alla banca, aveva chiesto che venissero messi in campo tutti gli strumenti disponibili in modo rapido e massiccio. Pare che il suo appello sia stato accolto.
Soddisfatto il premier Conte che su Twitter ha scritto: “L’Europa batte un colpo! Forte, sonoro, adeguato alla gravità dell’emergenza sanitaria che stiamo affrontando e dello shock economico che ne consegue. Bene la BCE“.
di: Maria Lucia PANUCCI
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