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Si moltiplicano gli sforzi finanziari da parte di governi e Banche centrali per arginare la crisi
Apertura decisamente positiva per le Borse europee che proseguono gli acquisti di ieri. In avvio l’indice Eurostoxx 50 sale del 5,2%, a Francoforte il Dax avanza del 5,5% e a Londra l’indice Ftse100 segna un +2%. Anche Piazza Affari è in deciso rialzo e guadagna il 2,57% a 15.864 punti.
Le massicce misure di sostegno economico annunciate dalle banche centrali stanno finalmente calmando i mercati. Dopo il maxi intervento della Bce anche la Bank of England ha votato all’unanimità per aumentare il programma di acquisto di titoli di Stato del Regno Unito e di titoli societari non finanziari di 200 miliardi di sterlinea a un totale di 645 miliardi. Inoltre, la BoE ha ridotto il tasso di riferimento bank rate di 15 punti base allo 0,1%. Ora si attendono le mosse dei governi europei, in particolare del fondo salva Stati Mes. “La decisione della scorsa notte della Bce di rendere disponibili 750 miliardi di euro si aggiunge all’indirizzo del Parlamento Ue, alle misure della Commissione, a quelle degli Stati, alle iniziative che potranno esserci ancora, come quella di mobilitare altri 500 miliardi dal fondo salva-stati, il cosiddetto Mes“, ha detto il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli che ha aggiunto: “parliamo di un intervento che globalmente va oltre i 2.000 miliardi di euro ed è la più grande dimostrazione di potenza della solidarietà europea mai vista prima di ora. E’ paragonabile a quel piano Marshall che aiutò tutti i nostri Paesi a uscire dalle rovine della Seconda Guerra mondiale“.
Giocano a favore anche le buone notizie che arrivano dall’Asia che questa mattina ha segnato un solido rialzo dopo l’annuncio del secondo giorno di contagi zero in Cina e dopo la decisione della People’s Bank of China di lasciare i tassi primari sui prestiti (LPR) invariati rispetto a febbraio, segno che l’economia del Paese non ha bisogno al momento di ulteriori stimoli.
Ma non solo. A queste notizie si aggiunge anche il rimbalzo del petrolio, dai minimi a 18 anni toccati ieri, dopo che l’amministrazione di Trump si è mossa a sostegno per settore con il dipartimento dell’Energia statunitense che sosterrà i produttori petroliferi acquistando un totale di 77 milioni di barili di greggio, partendo da 30 milioni subito, al fine di accrescere le scorte di emergenza.
Dal fronte macro invece non arrivano buone notizie dalla Germania, dopo il dato deludente di ieri dell’indice Ifo. L’indice dei prezzi alla produzione tedesca è calato dello 0,4% a livello mensile e dello 0,1% su base annuale a febbraio. La lettura ha deluso il consenso degli economisti che si aspettavano una lettura invariata a livello congiunturale e un incremento dello 0,3% su base tendenziale.
di: Maria Lucia PANUCCI[:]