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Al via il confronto con il Governo
I sindacati protestano e minacciano scioperi in tutta Italia perché non sono affatto contenti del contenuto del nuovo decreto varato dal Governo sabato scorso. Misure ancora più restrittive sono state emesse dopo le richieste insistenti di Cgil, Cisl e Uil che chiedevano di sospendere tutte le attività produttive che non fossero strettamente essenziali e necessarie per la vita dei cittadini. Parecchie sforbiciate sono state fatte ed attualmente l’elenco contiene circa 80 voci ma i sindacati non sono affatto soddisfatti ed anzi ritengono che nel Dpcm sono incluse molte attività che di essenziale non hanno proprio nulla, “aggiuntive rispetto allo schema iniziale presentato insieme al Governo“.
Dopo una giornata di vibranti proteste da parte dei sindacati contro le maglie troppo larghe del decreto Chiudi Italia, questa mattina i leader di Cgil, Cisl e Uil, rispettivamente Maurizio Landini, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo, sono tornati a riunirsi in videoconferenza con i ministri Stefano Patuanelli (Sviluppo) e Roberto Gualtieri (Economia) per sfoltire ancora di più l’elenco, in modo da tutelare il più possibile la salute e la sicurezza di tutti.
Le aspettative sono appunto quelle di una revisione della lista e quasi certamente si raggiungerà un accordo anche perché il Governo vuole evitare il muro contro muro, cercare di non spezzare il filo del dialogo tra le parti sociali.
di: Maria Lucia PANUCCI[:]