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Le Borse europee perdono slancio e torna la volatilià
Il maxi-piano USA da due mila miliardi di dollari continua sostenere i listini americani che aprono in rialzo, anche se si sgonfiano un po’. Scatta in avvio il Dow Jones che sale di oltre il 2% a 21.234 punti, mentre l’indice S&P 500 e il Nasdaq segnano rispettivamente un rialzo dell’1,45% e dell’1,22%.
Si allenta invece di molto la spinta al rialzo degli indici europei che restano positivi ma sotto i massimi. L’indice della volatilità dei mercati è tornato a salire verso i 60 punti. Piazza Affari, arrivata a guadagnare anche il 4%, perde circa un punto percentuale e adesso a Milano il Ftse Mib oscilla in area 17 mila punti. Lo spread rimane sotto quota 190 punti base e prosegue il calo del rendimento del BTp decennale benchmark.
Ha invertito rapidamente la rotta anche il petrolio. Su questo pesano le divisioni in Europa sugli strumenti da utilizzare per sostenere l’economia. La presidente della Bce, Christine Lagarde, secondo la Reuters, avrebbe infatti chiesto ai ministri Finanziari dell’Eurozona di valutare seriamente l’emissione dei cosiddetti coronabond, titoli di debito europei pensati per fronteggiare la pandemia, ma l’idea non piace affatto a Germania e Olanda.
L’indice tedesco Ifo, che misura la fiducia delle imprese in Germania, scende a marzo a 86,1, ancora più delle attese che prevedevano un calo a 87,4 punti e peggio della stima preliminare di 87,7 annunciata pochi giorni fa.
di: Maria Lucia PANUCCI[:]