[:it]
Focus sui maggiori Paesi
Noi cittadini italiani sappiamo tutto, o quasi, delle manovre finanziarie messe in campo dal Governo per fronteggiare questa grande emergenza globale. Sappiamo che con il decreto di marzo Cura Italia l’Esecutivo ha approvato un primo pacchetto di misure economiche dal valore di circa 20 miliardi di euro. Sono previsti anche prestiti alle imprese, stimati in un importo totale da 350 miliardi. Ora rimaniamo in attesa di conoscere le cifre del secondo decreto economico che il governo ha annunciato per il mese di aprile. Questo è il quadro italiano, nulla di nuovo quindi. Ma negli altri Paesi europei quanto sta costando affrontare la pandemia del Covid-19? A parte il maxi pacchetto USA da circa 2.000 miliardi di dollari, di cui si è parlato a lungo, è bene fare una veloce carrellata.
La Germania lo scorso 23 marzo ha approvato un aumento del deficit per 156 miliardi di euro (il 4,7% del Pil) rispetto a quanto previsto in precedenza. Di questi, 33 miliardi sono destinati a minori entrate legate al rallentamento dell’economia, mentre le principali voci di uscita riguardano un accesso più facile agli assegni familiari e ai sostegni al reddito (circa 60 miliardi), aiuti una tantum a piccole imprese e lavoratori autonomi (50 miliardi) e alcune spese aggiuntive per la sanità (7 miliardi).
Inoltre altri 200 miliardi potrebbero essere stanziati durante l’anno per aiutare aziende in difficoltà o per acquistare obbligazioni della banca pubblica tedesca KfW, se quest’ultima volesse aumentare i propri prestiti alle imprese. Infine, lo Stato si è impegnato ad offrire un ammontare “illimitato” di garanzie pubbliche sui prestiti alle imprese. Finora si è parlato di 400 miliardi di garanzie sui prestiti alle grandi imprese da parte del nuovo Fondo per la stabilizzazione economica (WSF) e fino a 822 miliardi su quelli alle piccole e medie aziende.
Nel Regno Unito il Governo è intervenuto finora con due pacchetti di misure: il primo include un programma di spesa per 30 miliardi di sterline, di cui 5 miliardi per il sistema sanitario nazionale e 7 a supporto di imprese e lavoratori, mentre i restanti 18 miliardi saranno plasmati sul biennio 2020-21; il secondo è molto più ingente, ben 350 miliardi di sterline. Nello specifico, 330 miliardi consistono in garanzie sui debiti delle imprese che necessitano di liquidità, mentre i restanti 20 miliardi sono destinati al taglio delle tasse e a sussidi per le aziende. Un terzo pacchetto, stimato sui 78 miliardi di sterline, è previsto nei prossimi giorni e fornirebbe reddito ai lavoratori che resteranno senza posto a causa dell’emergenza.
Due pacchetti anche per il Giappone: il primo, deciso a metà febbraio, prevedeva 500 miliardi di yen di prestiti statali a favore di piccole e medie imprese del settore del turismo. A questo è seguito un secondo intervento, a metà marzo, con cui i prestiti statali sono aumentati a 1.600 miliardi di yen e sono stati estesi a un numero maggiore di imprese colpite dall’emergenza. Inoltre, sono stati stanziati 430 miliardi di yen principalmente per spesa sanitaria e congedi parentali. Un terzo intervento molto più significativo è però previsto per l’inizio di aprile, almeno 15.000 miliardi di yen per supportare famiglie ed aziende.
La Francia invece ha deciso di impiegare poco più dell’Italia, 45 miliardi di euro, come noi i Paesi Bassi, meno, 18 miliardi, la Spagna che però ha promesso a breve altre misure a sostegno dell’economia.
di: Maria Lucia PANUCCI[:]