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Poi la marcia indietro: “stiamo lavorando a tutte le possibilità“
Meno male che l’Italia non doveva rimanere sola e che tutti i Paesi dell’Eurozona dovevano rimanere insieme in questa lotta globale al Coronavirus. La realtà dei fatti è che di unita questa Europa non ha proprio nulla. Non solo nella bozza di conclusione del Vertice presentato lo scorso 26 marzo non si faceva minimamente riferimento all’utilizzo dei Coronabond per fronteggiare l’emergenza, tanto richiesti da Italia e Spagna, ma adesso ci si mette pure la Commissione europea a remarci contro, demolendo questi strumenti finanziari come possibile soluzione da un punto di vista economico-finanziario. “Ci sono limiti legali molto chiari, non c’è il progetto. Non stiamo lavorando a questo“, ha detto la presidente Von der Leyen che ha aggiunto: “il termine coronabond è attualmente uno slogan. Dietro ad essa c’è la questione più grande delle garanzie. E qui le riserve in Germania, ma anche in altri Paesi, sono giustificate“.
Una doccia gelata per il nostro Governo che non ha preso affatto bene queste parole. Conte le trova inadeguate anche perché non sarà lei a dover decidere. “Non abbiamo fatto una proposta alla Commissione, ma all’Eurogruppo per elaborarla. C’è un dibattito in corso. Ma qui c’è un appuntamento con la storia e tutti devono essere all’altezza”, ha tuonato il Presidente del Consiglio. Ancora più netta è stata la posizione del ministro dell’Economia che senza mezzi termini ha definito “sbagliate” le parole di Von Der Leyen sui Coronabond. “Quella indicata nella lettera dei nove capi di Stato europei è la risposta più adeguata per uno shock simmetrico sull’economia e tutti devono essere all’altezza della sfida, anche la presidente della Commissione europea”, ha aggiunto Gualtieri.
Dato che le sue parole hanno scatenato non poche polemiche, esattamente come la decisione iniziale di lasciare invariati i tassi di interesse, ancora una volta Von der Leyen sembra tornare sui suoi passi e chiarisce meglio il significato delle sue parole. “Il Consiglio europeo ha incaricato l’Eurogruppo di presentare proposte entro le prossime settimane – si legge in una nota. – La Commissione parteciperà a tali discussioni e sarà pronta a fornire assistenza, se sostenuta dall’Eurogruppo. Ciò è necessario poiché lo spazio fiscale per i nuovi strumenti è limitato. Parallelamente la Commissione sta lavorando a proposte per la fase di recupero nell’ambito dei trattati esistenti. In questo momento critico la presidente non esclude alcuna opzione nei limiti dei Trattati“.
Insomma, dopo la protesta italiana la presidente fa marcia indietro e telefona pure a Conte per riappacificare gli animi. Dopo una mini bufera quindi tutte le ipotesi sono ancora sul tavolo. Vedremo cosa succederà ma anche in un momento delicato come questo le spaccature sono evidenti e l’Europa ha dimostrato di essere per l’ennesima volta tutt’altro che unita.
di: Maria Lucia PANUCCI[:]