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E la Federdistribuzione lancia il suo appello al Governo
Attività commerciali e produttive non essenziali sospese. Le misure restrittive varate dal Governo per fronteggiare l’emergenza Coronavirus stanno creando buchi neri per quanto riguarda i consumi. Aziende, fabbriche, uffici e negozi stanno infatti cominciando a contabilizzare i danni. Confcommercio ha calcolato che il calo dei consumi in Italia potrebbe toccare i 52 miliardi, considerando un arco temporale di blocco effettivo fino a inizio ottobre con una riduzione del pil del 3%.
Secondo le stime, ad essere i più colpiti sono trasporti, alberghi e ristoranti che perderebbero rispettivamente il 12,7% per quanto riguarda il primo settore e il 21,6% per gli altri due. Non se la passano bene nemmeno i comparti cultura e tempo libero, costretto a fare i conti con un buco del 10,8%, ed abbigliamento dell’11,3%. A crescere secondo Confcommercio sarebbero solo i consumi alimentari: oltre il 4%.
Per evitare il tracollo del commercio al dettaglio non alimentare, ecco che scende in campo Federdistribuzione che chiede alle istituzioni di azionare interventi mirati, considerati urgenti e imprescindibili. L’associazione, che rappresenta negozi ed imprese per un valore totale di 110 miliardi di euro di fatturato con un milione di dipendenti, chiede al Governo la sospensione immediata di tutti i versamenti fiscali e contributivi fino al mese di settembre, oltre allo stop di mutui, finanziamenti e leasing; l’attivazione di misure straordinarie e linee di credito specifiche per dare liquidità alle imprese, nonché forme di finanziamento dirette e indirette per agevolarle nei pagamenti relativi a import ed export; riduzione degli impatti fiscali nei periodi di chiusura e nei mesi immediatamente successivi; sospensione fino al prossimo settembre della scadenza di tutte le obbligazioni di pagamento gravanti sugli imprenditori appartenenti alle categorie merceologiche più penalizzate, con adeguate coperture di garanzia statali.
Tutto questo, chiede Federdistribuzione, con tempestività, “per far ripartire l’economia il prima possibile in modo efficace e rapido“.
di: Maria Lucia PANUCCI[:]