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L’Europa resta divisa. Berlino ribadisce: “Per la crisi c’è il Mes“
Sì ai Coronabond. Il sostegno arriva dalla Banca centrale europea ed in particolare dal suo vicepresidente, Luis de Guindos che, alla radio spagnola Cope, ha sottolineato di essere favorevole a questi strumenti finanziari per fronteggiare una crisi “completamente diversa da quelle del 2008-2009-2010, che avrà ripercussioni su tutti“, dando di fatto ragione all’Italia.
Ecco allora che dopo “il pasticcio” della Von der Leyen che prima aveva detto che i Coronabond erano solo “uno slogan” e poi aveva in parte ritrattato le sue parole, adesso pare finalmente chiara la posizione della Bce che proprio ieri ha dato il via ufficiale al nuovo programma di acquisti di titoli da 750 miliardi di euro per l’emergenza pandemica, notificando il lancio con la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea.
Intanto però, nonostante le parole del vicepresidente della Bce, l’Europa resta divisa sull’utilizzo o meno dei Coronabond e l’attenzione rimane focalizzata al 7 aprile quando si riunirà l’Eurogruppo per discutere delle proposte finanziarie da mettere in campo per combattere il Covid-19. Sul tavolo ci saranno tutte le opzioni discusse in queste giorni, dal Mes ai tanto discussi Coronabond.
La Germania sembra mantenere la sua posizione rigorista. “Abbiamo già preso misure notevoli. Ora la questione è come sostenere il credito e per questo c’è il Mes“, ha ribadito il portavoce del ministero delle Finanze tedesco, Dennis Kolberg, in conferenza stampa a Berlino, rispondendo a chi domandava se il Governo tedesco intendesse fare delle aperture e prendere in esame altri strumenti oltre il Mes nel prossimo futuro.
Più positivo il Commissario agli affari economici Paolo Gentiloni, secondo cui la divisione in Ue può “essere superata se partiamo dagli obiettivi comuni che dobbiamo finanziare”. “La discussione tra gli Stati Ue “è legittima ma non è adeguata alla fase che viviamo perché non dà soluzioni. Penso che si debbano fare tutti gli sforzi perché lo stallo sia superato. Sono fiducioso che una via di condivisione si possa trovare e penso che bisogna farlo inevitabilmente in un dialogo con la Germania senza di cui non riusciamo a trovare un compromesso“, ha detto.
Gentiloni prova a dare una soluzione: “L’emissione di bond genericamente per mutualizzare il debito non verrà mai accettata, quindi bisogna finalizzarla ad una “missione”, che può essere quella di finanziare gli obiettivi comuni come “affrontare l’emergenza sanitaria, creare un nuovo strumento di garanzia per la disoccupazione e un piano per il sostegno alle imprese“, ha aggiunto. Trovare un accordo è fondamentale perché l’Italia, secondo il commissario, non può farcela da sola. “Fare da soli non possiamo permettercelo, così come nessuno Paese può. Paesi più forti e più deboli sono accomunati dal fatto che il livello di integrazione ha dato una dimensione delle garanzie ma anche una capacità di export al nostro sistema di imprese che nessuno può permettersi di perdere“, ha concluso.
di: Maria Lucia PANUCCI[:]