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“L’uso del Mes è fuori discussione, l’Italia non lo accetterà”
Il mese di marzo si è appena concluso ed ora gli occhi sono tutti puntati ad aprile e alle nuove misure che il Governo adotterà per continuare a fronteggiare la pandemia del Coronavirus. In vista del prossimo decreto le prime rassicurazioni arrivano dal ministro dell’Economia Roberto Gualtieri. “L’importo sarà significativamente superiore al precedente e sufficiente a fornire per tutta la durata della crisi il doveroso sostegno alle famiglie, ai lavoratori e alle imprese”, ha spiegato in un’intervista a Il Fatto Quotidiano, aggiungendo anche che il Governo è pronto a liberare risorse per almeno 500 miliardi. Gualtieri parla di un decreto ad hoc, pensato proprio per fornire la liquidità necessaria alle aziende in crisi.
Ma non solo. Le nuove misure prevedono anche un aiuto più sostanzioso alle partite Iva ed ai lavoratori autonomi, rispetto ai 600 euro che verranno erogati ora dalle casse autonome. “Intendiamo rafforzare l’indennità per i lavoratori autonomi – ha garantito ancora – anche se le cifre le vedremo, specifica poi, ma, basandoci sulla procedura Inps, allargheremo la platea a chi si trova in momentanea difficoltà economica ma è rimasto escluso da cassa integrazione e indennità”.
Nonostante poi il ministro valuti realistiche le stime di Confindustria che ha parlato per il 2020 di un calo del 6% del Pil, lui si dice comunque ottimista, fiducioso in una ripresa vigorosa.
Rispetto ai rapporti con l’Europa la sua posizione, esattamente come quella di Conte, rimane invece ferrea e ribadisce che un ricorso al Mes per fronteggiare la crisi è fuori discussione. “L’Italia non accetterà di ricorrere al Mes e di sottoporsi ad alcuna condizionalità -afferma senza mezzi termini. – Il Mes è stato concepito per affrontare choc asimmetrici mentre questa è una crisi simmetrica che riguarda tutti, quindi un suo uso sulla base dei meccanismi attuali, almeno da parte dell’Italia, è fuori discussione“. Ed ha concluso: “Pure l’idea di una nuova linea di credito precauzionale ci sembra di scarsa utilità. Più promettenti sono il potenziamento dell’azione della Bei e lo strumento temporaneo di assistenza cui sta lavorando la Commissione facendo leva sul bilancio europeo. Ma servono soluzioni nuove che garantiscano la parità di condizioni e definiscano una risposta comune e solidale adeguata“.
di: Maria Lucia PANUCCI[:]