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Spadafora: “Ora è tutto sospeso. Ma ci auguriamo la ripresa a maggio”
Il calcio si è fermato, come tutto lo sport, a causa dell’emergenza del Coronavirus ma non ha intenzione di stare con le mani in mano a lungo. La Uefa, dopo la riunione con le 55 Federazioni, si è detta pronta a far ripartire il campionato a breve, sempre che le condizioni sanitarie lo permetteranno.
Due le strade possibili: la prima vede il ritorno in campo dei calciatori entro giugno con l’inizio dei campionati e contemporaneamente la disputa delle competizioni europee (Champions ed Europa League) che inizierebbero 15 giorni più tardi, terminando i primi di agosto. La seconda, forse più realistica, prevede la competizione dei campionati e delle coppe europee in momenti diversi. La Serie A partirebbe come data limite a fine giugno e si giocherebbe tutto luglio, Champions League ed Europa League finirebbero al massimo ad agosto.
La Liga spagnola intanto ha stimato in 957 milioni di euro le perdite se il campionato di quest’anno non dovesse ripartire. Anche completare la stagione, in ogni caso, non permetterebbe di evitare un buco nei bilanci. L’ipotesi di un finale di stagione a porte chiuse comporterebbe una perdita di 303,4 milioni di euro, che diventerebbero 156,4 nel caso di un finale di stagione con il pubblico sugli spalti.
Umberto Calcagno, vice presidente Aic, ha ribadito la disponibilità dei calciatori a riprendere quanto prima a giocare: “Salvaguardare l’aspetto sportivo di un campionato, già svolto per 2/3, è un aspetto che abbiamo il dovere di tutelare, se l’epidemia ce ne darà la possibilità“, ha detto. Comunque tutto dipenderà dal Governo. Con il nuovo decreto firmato ieri sera il premier Conte ha vietato gli allenamenti per gli atleti delle società sportive. Oggi il Ministro dello Sport ha ribadito le ragioni di questa scelta: “”Abbiamo di fronte a noi 10 giorni importanti e complicati in cui possiamo vedere la differenza e cominciare da dopo Pasqua ad avere segnali ancora più netti. Ecco perché nei prossimi 10 giorni saranno ancora vietate le competizioni sportive di ogni ordine e grado ma dobbiamo chiedere un ulteriore sacrificio ai nostri atleti e abbiamo anche vietato ogni allenamento in ogni tipo di struttura. E’ un sacrificio che serve a tutelare loro stessi e tutti quanti noi, è ancora troppo alto il numero giornaliero dei morti e di fronte a questi dati non c’è sacrificio che non si possa fare per invertire la rotta”, ha spiegato.
L’obiettivo del Ministro è quello di far ripartire le attività sportive a partire dal mese di maggio, sempre che la fase acuta dell’emergenza sia conclusa.
di: Maria Lucia PANUCCI[:]