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Ripartono i collegamenti con la Sicilia, la Sardegna e le isole Tremiti
I traghetti della Tirrenia possono ripartire. Cin e i commissari della società in amministrazione straordinaria hanno raggiunto, grazie all’intervento di mediazione dei ministri delle infrastrutture e dei trasporti Paola De Micheli e dello sviluppo economico Stefano Patuanelli, un accordo che ha permesso di sbloccare le navi ferme al porto da lunedì per decisione dell’armatore Vincenzo Onorato come risposta al sequestro dei conti correnti deciso dai commissari. E così, a quanto pare, dopo uno stop momentaneo, sono di nuovo garantiti i collegamenti con la Sicilia, la Sardegna e le isole Tremiti, quelli che nel frattempo ed in parte sono stati gestiti dalla nave Moby.
L’intesa è arrivata entro i tempi stabiliti dal Governo. De Micheli e Patuanelli avevano infatti dato 24 ore di tempo alle parti per risolvere il tutto. Punto di incontro, secondo quanto si è appreso, è stato il trasferimento del sequestro dalla liquidità ai beni. In sostanza l’accordo ha previsto sì lo sblocco dei conti correnti, quindi il ritorno dell’operatività della compagnia, ma anche il passaggio da parte dei commissari di Tirrenia al sequestro di altri beni aziendali di Onorato, equivalente al valore delle prime due tranche di pagamento della flotta acquisita nel 2012 e mai dovute.
Ora che l’intesa è stata raggiunta, la Cgil guarda al futuro. “Adesso bisogna attivarsi immediatamente su due aspetti: serve una soluzione strutturale per i trasporti via mare e garantire le imprese che vantano crediti con Cin-Tirrenia – ha detto il segretario della Filt Cgil Sardegna Arnaldo Boeddu che ha aggiunto: “Sul primo aspetto, il ministero dei Trasporti dovrà predisporre in tempi brevi un bando di gara che contenga non solo la frequenze delle tratte dai porti sardi, ivi compreso quello di Arbatax, verso la penisola, tipologia di naviglio, tariffe certe e calmierate ma anche una clausola sociale esigibile che garantisca e tuteli tutti i posti di lavoro. Riguardo il secondo sarebbe un disastro per centinaia di lavoratori se il gruppo Cin-Tirrenia non riuscisse ad onorare i debiti contratti con tutti coloro i quali hanno lavorato in maniera indiretta per l’armatore“.
di: Maria Lucia PANUCCI[:]