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Bene anche Milano. Focus sul petrolio
Partenza decisamente sprint per le principali Borse europee. Nei primi istanti di contrattazioni prevalgono gli acquisti, con il Dax di Francoforte che sale di oltre il 4% e vola verso quota 10 mila punti. Bene in avvio anche il Ftse 100 che sale del 2,6% e il Cac40 che mostra un progresso di oltre il 3%. Positiva Piazza Affari con l’indice Ftse Mib che balza del 2,42% a 16.780 punti. In evidenza Nexi (+4,79% a 12,89 euro) e Intesa San Paolo (+6,08% a 1,3292 euro). Anche lo spread Btp-Bund scende e riparte dalla chiusura di venerdì a 196 punti base. Tutto questo dopo il rally della Piazza finanziaria di Tokyo. L’indice Nikkei 225 ha chiuso infatti la sessione segnando un + 4,24% a 18.576,30. Balzo anche per la borsa di Sidney, +4,06%.
Oggi i future di Wall Street sono in netto aumento (attorno al +4%) dopo una settimana decisamente negativa con i maggiori indici Usa che hanno registrato il terzo calo dell’ultimo mese (Dow Jones – 2,7%, S&P -2,1% e Nasdaq -1,7%),
Il sentiment è in miglioramento perché gli investitori stanno reagendo bene ai nascenti segnali di stabilizzazione delle statistiche dei casi di Coronavirus in Europa. In particolare hanno fatto breccia le parole dell’investitore miliardario Bill Ackman, fondatore di Pershing Square Capital Management che, in una serie di tweet, ha detto di “iniziare a essere ottimista perché alcuni trattamenti sembrano funzionare“. L’Italia, sorvegliata speciale a livello globale, mostra segni di rallentamento dell’epidemia e le autorità iniziano a guardare alla seconda fase della battaglia contro il virus, mentre gli Usa, indietro di almeno sette giorni rispetto a noi, si preparano alla settimana peggiore per i contagi con diverse città tra cui New York, Detroit e New Orleans che dovrebbero raggiungere a breve il picco di nuovi casi.
Intanto il petrolio, in calo del 4% dopo che il meeting tra Opec e Russia è stato rinviato probabilmente a giovedì, ha invertito la rotta sulla scia di indiscrezioni secondo cui Mosca e l’Arabia Saudita sarebbero molto vicine a un accordo sui tagli alla produzione. Al momento il Wti segna un ribasso dell’1,62% a 27,88 dollari e il Brent dello 0,62% a 33,9 dollari.
Si mantiene invece sempre sopra i 1.600 dollari l’oro che tratta a 1.644 dollari l’oncia. Nel valutario, l’euro/dollaro tratta sopra 1,08 a 1,0826, il dollaro/yen è appena sotto 109 a 108,91 e il cross tra sterlina e dollaro viaggia sopra 1,22 a 1,2231. Proprio la sterlina è debole anche a causa del ricovero in ospedale del premier Boris Johnson per il Covid- 19. Nell’obbligazionario il rendimento del Treasury decennale tratta in rialzo nella seduta asiatica dopo essere sceso venerdì sui minimi da tre settimane, allo 0,587%, in scia al pessimo report sul mercato del lavoro Usa.
Dal fronte macro gli ordini di fabbrica tedeschi hanno registrato a febbraio una flessione mensile dell’1,4% dal precedente +4,8% (dato rivisto da +5,5%), andando però oltre il consensus Bloomberg che indicava una contrazione più marcata pari al 2,5 per cento. In mattinata è atteso nella zona euro l’indice SEntix che misura la fiducia degli investitori per il mese di aprile.
di: Maria Lucia PANUCCI
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