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Si ridurranno 9,7 milioni di barili al giorno. Il Messico ne taglierà solo 100 mila
L’Opec+ ha raggiunto finalmente un accordo per il taglio della produzione di petrolio, nel tentativo di porre fine al crollo dei prezzi causato non solo dalle guerre tra i vari Paesi produttori ma anche dalla pandemia globale del Coronavirus.
Dopo una settimana di colloqui bilaterali e quattro giorni di videoconferenze con i ministri di tutto il mondo, l’organizzazione dei produttori di petrolio e i suoi alleati hanno concordato un taglio di 9,7 milioni di barili al giorno per il mese di maggio e giugno, (il 10% della produzione mondiale), appena sotto il piano iniziale di 10 milioni. Il Messico invece si limiterà a ridurre la sua produzione di soli 100.000 barili al giorno, molto meno rispetto ai 400 mila inizialmente richiesti. Per il suo presidente Andres Mauel Lopez Obrador si è trattato di una vera e propria vittoria diplomatica, resa possibile dall’intervento di Donald Trump che ha lasciato intendere di poter colmare la differenza, convincendo così Arabia Saudita e Russia a non abbandonare il tavolo di trattative. “Un grande accordo per tutti – ha scritto su Twitter il presidente Usa ringraziando il russo Vladimir Putin e il re saudita Salman. – Questo salverà centinaia di migliaia di posti di lavoro nel settore dell’energia negli Stati Uniti“.
Dal canto loro America, Brasile e il Canada contribuiranno con un taglio complessivo di 3,7 milioni di barili. Con la domanda di petrolio globale calata del 35% a causa del Covid-19, resta ora da capire se l’accordo sarà sufficiente a a fermare la caduta dei prezzi, dando così sollievo alle economie dei Paesi produttori.
di: Maria Lucia PANUCCI[:]