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Apre la strada al Mes ma dice no ai coronabond
Il Parlamento europeo dà il suo ok ai recovery bond, esorta gli Stati membri all’utilizzo del Mes ma vota un no secco per i coronabond tanto caldeggiati da Italia e Spagna. Sono questi i contenuti della risoluzione votata dalla plenaria sull’azione coordinata dell’Ue contro la pandemia di Covid-19. Il testo è passato con 395 sì, 171 contrari e 128 astenuti. A votare contro gli eurobond da noi sono stati Lega e Forza Italia. “Gli eurobond sono purtroppo irrealizzabili in quanto gli Stati membri non intendono farlo e quindi noi abbiamo deciso di puntare sui recovery bond perché non è questione di nomi ma di sostanza“, ha spiegato Antonio Tajani, giustificando il voto del suo partito. Pronta la risposta di Irene Tinagli del Pd che, insieme al M5s e a Fratelli d’Italia, ha dato il suo voto a favore degli strumenti finanziari promossi da Conte. “Il Parlamento europeo ha il ruolo di fare pressione per gli eurobond, non ci dobbiamo porre noi il problema se gli Stati membri li accetteranno o no. Noi dobbiamo spingere il più possibile, essere ambiziosi per i traguardi importanti, e non lasciarci frenare o intimidire dal Consiglio europeo“.
Il Parlamento europeo si dice favorevole anche alla piena flessibilità nell’uso dei fondi strutturali per affrontare l’emergenza coronavirus. La plenaria ha approvato con procedura d’urgenza e a larghissima maggioranza (689 sì, 6 contrari e 1 astensione) la cosiddetta Iniziativa d’investimento in risposta al Coronavirus plus (Crii Plus) proposta dalla Commissione Ue. L’obiettivo è garantire una flessibilità totale nell’uso delle risorse legate alla politica di coesione e dare un taglio netto alla burocrazia nell’anno contabile 2020-21. Ai Paesi sarà così permesso di trasferire risorse fra fondi diversi, regioni e settori, e potrà anche essere sospeso l’obbligo di co-finanziamento nazionale. Una volta ottenuto l’ultimo via libera da parte del Consiglio Ue, le misure potranno essere pubblicate in Gazzetta ufficiale ed entrare in vigore.
Il Parlamento europeo ha approvato anche la modifica delle regole del Fondo europeo di aiuto agli indigenti (Fead) per consentire di finanziare la fornitura di dispositivi di protezione per lavoratori e volontari, ma anche l’erogazione di aiuti tramite voucher elettronici o cartacei, in modo da garantire il rispetto della distanza sociale e della protezione personale.
“In questo momento siamo in una fase molto difficile – ha detto il presidente del Parlamento Ue David Sassoli. – Abbiamo bisogno di grande solidarietà in Europa e di collaborazione e di lavoro comune fra i governi europei, ecco perché il nostro invito a tutti i governi a fare in modo che vi sia un abbassamento nei loro dibattiti e nelle loro tensioni e che ci sia lo sforzo e la volontà comune, perché oggi è in gioco davvero la vita di tutti“.
di: Maria Lucia PANUCCI[:]