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+114% rispetto al periodo pre-pandemia
Aumentano i nuovi poveri in Italia. A lanciare l’allarme è la Caritas secondo cui il numero di persone che si rivolgono ai Centri di ascolto e ai servizi delle Caritas diocesane rispetto al periodo precedente l’inizio della pandemia è aumentato del 114%. Il dato emerge da una prima rilevazione condotta a livello nazionale su 70 Caritas diocesane sul territorio, circa un terzo del totale. Queste evidenziano nella quasi totalità dei casi un aumento nelle segnalazioni dei problemi di occupazione/lavoro e di quelli economici e ben il 75,7% di esse segnala anche un incremento dei problemi familiari, il 62,8% di quelli d’istruzione, il 60% di salute, anche in termini di disagio psicologico e psichico e in termini abitativi. Cresce anche la domanda di orientamento riguardo all’accesso alle misure di sostegno, anzitutto pubbliche, messe in campo per fronteggiare l’emergenza sanitaria.
La Caritas sta cercando di rispondere prontamente, anche attraverso alcune iniziative, come ad esempio quella denominata #TiChiamoIo, per offrire la vicinanza, seppur solo telefonica, alle persone accompagnate nei centri di ascolto, indipendentemente dal bisogno materiale; o il progetto Message in a bottle, ideato per far recapitare assieme, ai pasti da asporto, messaggi e poesie da parte della cittadinanza. È una ricchezza questa che passa anche dalle tante strutture afferenti alle Chiese diocesane e destinate da queste a tre categorie di soggetti: medici e/o infermieri, persone in quarantena e senza dimora”.
Caritas ha messo a disposizione della Protezione Civile e del Sistema Sanitario Nazionale 68 strutture per circa 1450 posti.“Davanti a questi dati e nel 75° anniversario della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo, la quale ha fatto da presupposto a un riscatto morale e sociale dell’Italia nel Dopoguerra, ricordiamo l’esortazione del Concilio Vaticano II alla libertà e alla dignità di ogni persona bisognosa: non avvenga che si offra come dono di carità ciò che è già dovuto a titolo di giustizia. Si eliminino non soltanto gli effetti ma anche le cause dei mali. Un ammonimento valido per l’oggi, perché non siano i poveri, gli ultimi, gli emarginati e gli indifesi a pagare il prezzo più alto della crisi”, ha commentato Don Francesco Soddu, Direttore di Caritas Italiana.
di: Maria Lucia PANUCCI
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