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Il costo è fissato nell’interesse dei cittadini
“I cittadini hanno diritto di proteggersi. Sulle mascherine non faccio polemiche“. Così il commissario per l’emergenza Domenico Arcuri parla all’indomani delle polemiche che sono state sollevate in merito al costo di quelle chirurgiche fissato a 50 centesimi, per evitare ulteriori speculazioni, soprattutto nella fase 2 quando l’utilizzo di questi dispositivi sarà necessario ed obbligatorio per gli spostamenti. “Avrei tanta voglia di parlare dei liberisti che emettono sentenze quotidiane da un divano con un cocktail in mano. Ma non lo farò, il mio dovere è lavorare“, spiega Arcuri che sottolinea come dal 4 maggio saranno distribuite 12 milioni di mascherine al giorno, “tre volte l’attuale fornitura“. Da giugno 18 milioni, da luglio 25 milioni, da settembre invece, quando ripartiranno le lezioni a scuola, ne saranno a disposizione ben 30 milioni. “undici volte di quello che facevamo a inizio emergenza“.
Arcuri ci tiene a spiegare che il prezzo è stato fissato per i cittadini. “Lo Stato deve acquistare tutte le mascherine che trova. Ho fissato il prezzo massimo nell’interesse dei cittadini, non ho fissato il prezzo massimo di acquisto. Lo Stato deve incentivare la produzione italiana, come con il ‘Cura Italia’: abbiamo rassicurato i produttori che compreremo tutto quello che produrranno. In 105 ci hanno ringraziato, solo uno ha avuto qualche dubbio“, ha detto, aggiungendo: “Lo Stato deve produrre tutte le mascherine che può, l’idea che fissare un prezzo massimo abbatta la capacità dell’impresa italiana di produrne è superficiale o assai poco informata. E’ economia di guerra? No, è senso civico. E’ per sempre? No, finché il mercato non sarà libero. E’ un danno per i vergognosi speculatori, lo rivendico. Non ci saranno più le mascherine nelle farmacie e nei supermercati? Certo, nessuna che costi più di 0,50 euro“.
di: Maria Lucia PANUCCI
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