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Ora costa poco più di 10 dollari al barile
Il petrolio affonda di nuovo ed influenza negativamente i mercati di tutto il mondo. Il prezzo del Wti (West Texas Intermediate) ha subito un nuovo crollo nella notte sui mercati asiatici, dove la qualità di greggio utilizzata come riferimento dall’industria Usa ha ceduto il 14,8% a 10,88 dollari al barile per i contratti con scadenza giugno. Giù anche il Brent ma con un calo più contenuto dato che cede il 4,4%, a 19,10 dollari al barile.
Il prezzo del Wti era già crollato alla vigilia negli scambi a New York dove le quotazioni hanno perso il 25,38% a 12,64 dollari al barile.
Ad innescare il nuovo scivolone sono stati ancora i timori sulle capacità di stoccaggio prossime al limite, con la domanda ferma per effetto della pandemia globale. Nella settimana terminata il 17 aprile, gli stock di greggio sono aumentati a 518,6 milioni di barili, vicino al record storico di 535 milioni stabilito nel 2017. A far scivolare il Wti, anche l’annuncio del più grande fondo di scambio di petrolio del mondo, Us Oil Fund, di vendere i suoi contratti a termine con consegna a giugno (il 20% del suo portafoglio pari a 3,6 miliardi di dollari) nei prossimi quattro giorni.
di: Maria Lucia PANUCCI
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