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“Il prezzo imposto è troppo basso”
Continua la polemica legata al prezzo fissato a 50 centesimi per le mascherine chirurgiche. Adesso sulla questione smuove anche il mondo della grande distribuzione organizzata. Questa mattina il gruppo Crai, al quale fanno capo le insegne Crai, Pellicano, Caddy’s, IperSoap, Pilato, Proshop, Risparmio Casa, Saponi e Profumi, Shuki e Smoll, ha annunciato di ritirare dalla vendita dei suoi negozi i dispositivi di protezione ed il richiamo al Governo è chiaro: “Ci rendiamo conto — dice la nota — che ciò può generare disservizio verso i clienti e ne siamo particolarmente spiacenti ma, nonostante tutto l’impegno e la disponibilità dimostrati dai negozi del gruppo, particolarmente in questo periodo, verso tutti i consumatori che li frequentano, siamo nell’impossibilità di vendere le mascherine ad un prezzo inferiore al loro costo di acquisto. Confidiamo che il Governo voglia risolvere al più presto tale situazione in modo da consentirci di riprendere la vendita delle mascherine in questione». Si tratta del primo gruppo della Gdo che ufficializza una decisione di questo tipo.
Gelida la risposta del Commissario Arcuri, dopo che ieri in conferenza stampa ha liquidato le polemiche come avanzate da “liberisti che emettono sentenze quotidiane da un divano con un cocktail in mano” (leggi qui per approfondire). “Questa azienda non ha fatto un contratto con il commissario straordinario, non deve rivolgere a me la domanda“, ha detto in video audizione alle Commissioni Finanze e Attività produttive della Camera alludendo al Gruppo Crai.
di: Maria Lucia PANUCCI
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