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“Si rischia ritorno indietro di 40 anni”
“Nel secondo trimestre c’è da attendersi una caduta del Pil italiano di almeno 8 punti percentuali”. A dirlo è il Centro Studi di Confindustria che rivela come la seconda parte del 2020 mostrerà un andamento più negativo di quanto osservato nella prima parte. Questo è dovuto ad una ripresa lenta e graduale di tutta l’economia. Secondo il Csc la produzione industriale a marzo e aprile registra una perdita di oltre il 50%. Gli effetti delle misure restrittive introdotte per contenere la diffusione del Covid-19 “hanno prodotto una caduta dell’attività senza precedenti nelle serie storiche disponibili” e la fine del lockdown “non genererà un veloce recupero perché le famiglie continueranno a essere prudenti e a risparmiare anche a scopo precauzionale, le imprese dovranno smaltire le scorte che si sono accumulate negli ultimi mesi mentre la domanda estera risentirà della contrazione corale dell’attività in Europa”. Per queste ragioni secondo Confindustria il secondo trimestre “mostrerà una dinamica di Pil e produzione molto più negativa rispetto a quella osservata nel primo. Le prospettive sono incerte e legate all’evoluzione della crisi sanitaria”.
È necessario quindi fare di tutto per sostenere adeguatamente imprese e famiglie. Altrimenti il rischio è un impoverimento generale e duraturo che riporterà i livelli di ricchezza indietro di 40 anni.
di: Maria Lucia PANUCCI
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