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Il ministro dello Sviluppo Economico parla di come rimettere in moto l’economia
“L’economia italiana non può permettersi un secondo lockdown, l’approccio graduale e la possibilità, nei prossimi giorni, di regionalizzare ulteriori riaperture in base ai dati epidemiologici è l’unico approccio possibile“. E’ quanto sostiene il ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli secondo cui è necessario mettere in atto una strategia “differenziata”, che permetta di riaprire il maggior numero possibile di attività economico-produttive, garantendo però la sicurezza e la salute dei lavoratori. Proprio oggi tornano a lavoro più di quattro milioni di lavoratori ed il Paese cerca di rimettere il moto la propria economia. “Si riapriranno le fabbriche anche e soprattutto grazie al grande senso di responsabilità dimostrato dalle parti datoriali e sindacali, capaci di confrontarsi senza sbraitare sui media per arrivare alla stipula di un protocollo condiviso a tutela di produzione e lavoro“, scrive il ministro su Facebook.
Per far ripartire la nostra economia Patuanelli ha una ricetta precisa: non solo aperture differenziate da Regione a Regione ma anche la necessità di rafforzare le misure a favore delle PMI, che stanno pagando un costo altissimo a causa dello stop alla produzione. Il ministro parla infatti di una massiccia iniezione di liquidità a fondo perduto e diretta, sotto forma di ricapitalizzazione delle imprese. In questo modo le aziende avrebbero denaro fresco da spendere in innovazione e recuperare tempo e terreno persi in questi due mesi. Le risorse finanziarie, però, non possono arrivare solamente dall’iniezione di liquidità a fondo perduto. Necessario, sostiene Patuanelli, che lo Stato velocizzi il pagamento dei crediti che le aziende vantano nei confronti della Pubblica Amministrazione e intervenga sugli oneri dei costi fissi. Infine, alcuni settori avranno bisogno di incentivi ad hoc che consentano ai cittadini di tornare a spendere in fretta e senza remore. Un esempio potrebbe essere quello dell’Ecobonus per l’edilizia. In pratica chi realizzerà lavori di ristrutturazione della propria abitazione abbattendone consumi e “impatto ambientale” potrà godere di sgravi fiscali del 120% della spesa sostenuta. “Dobbiamo accelerare per dare risposte alle PMI maggiormente colpite da questa emergenza, e siamo già in ritardo. Occorre una massiccia iniezione di liquidità a fondo perduto diretta e sotto forma di ricapitalizzazione delle imprese, assieme ad ulteriori interventi sugli oneri dei costi fissi, come quello relativo alle bollette elettriche. Dobbiamo accelerare nel pagamento dei crediti delle imprese nei confronti della pubblica amministrazione e intervenire anche in altri settori, come quello dell’edilizia con un ecobonus al 120%”, ha spiegato Patuanelli.
di: Maria Lucia PANUCCI
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