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Borse europee timide. Piazza Affari debole ma tiene
Wall Street apre in rialzo nonostante i dati negativi sull’occupazione in America che indicano che ad aprile sono stati persi 20,24 milioni posti di lavoro rispetto a marzo. A New York, l’indice Dow Jones sale dello 0,42% a 23.982,47 punti, continuando la scia rialzista evidenziata da tre guadagni consecutivi, innescata lunedì scorso; sulla stessa linea lo S&P-500 che arriva a 2.884,29 punti. In rialzo il Nasdaq 100 che vede un +1,03%, così come l’S&P 100 (+0,6%).
Le Borse europee proseguono la giornata un po’ sottotono. Sul sentiment pesa l’attenzione per l’allentamento delle misure di lockdown e le previsioni della Commissione europea che si attende un crollo del 7,7% sul PIL dell’Eurozona quest’anno.
Si distingue invece Piazza Affari che è debole ma tiene. In calo Tenaris, Saipem, Eni. Tra le utility giù Terna e Snam. In rialzo Unicredit dopo la trimestrale che ha registrato perdite per 2,7 miliardi di euro. Piatta Assicurazioni Generali: l’agenzia Fitch ha tagliato il rating ad “A-” con outlook portato a “stabile” a seguito della decisione di abbassare il giudizio sul merito di credito dello Stato italiano. Male Cnh Industrial che pubblicherà i conti del periodo gennaio-marzo. Sale Amplifon mentre sono scattate le prese di beneficio su Prysmian , protagonista nella seduta di martedì grazie a una commessa in Germania da 500 milioni di euro.
Prosegue la stagione delle trimestrali, anche in Europa: “I risultati del primo trimestre evidenziano con estrema chiarezza quali sono le società e i settori che mostrano maggiore resilienza o che addirittura beneficiano della pandemia rispetto invece a quelli che sono maggiormente colpiti“, commenta Luigi Nardella di Ceresio Investors. Sono andati bene i numeri di colossi come Amazon e Netflix, ma anche quelli di Microsoft, Facebook e Alphabet. Bene anche alcuni comprati del farmaceutico. I settori più colpiti sono quelli legati al consumo “fisico” (turismo, vendita al dettaglio di beni di consumo discrezionale, trasporti) e più esposti al ciclo economico (energia, materie prime, finanziari).
Si allenta la tensione sullo spread tra BTp e Bund che si muove sui 246 punti base. In lieve calo anche il rendimento del BTp decennale benchmark, che si attesta all’1,90%, dall’1,91% di ieri in chiusura. Nella seduta della vigilia, sull’obbligazionario ha pesato la decisione della Corte Costituzionale tedesca sul quantitative easing della Bce (giudicato legale ma, allo stesso tempo, con una scadenza di 3 mesi per verificare il rispetto del criterio di proporzionalità tra i Paesi).
Tornano gli acquisti sul petrolio, che dal 29 aprile ha più che raddoppiato il prezzo, dando segnali di stabilizzazione dopo il crollo. Non preoccupano al momento le indicazioni in arrivo dalle scorte americane, che risultano nuovamente in aumento e rimettono in primo piano i rischi di un eccesso di produzione e di possibili problemi di stoccaggio. Restano in piedi le scommesse per un aumento della domanda, man mano che si allentano le misure di lockdown nei vari Paesi, con la ripresa della produzione e dei trasporti.
di: Maria Lucia PANUCCI[:]